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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Quel che resta del centrodestra: ormai è gelo tra Salvini e Berlusconi

L'ex Cavaliere attacca l'esecutivo Lega-M5s e garantisce che "cadrà presto". Salvini: "Io sto qui e governo per i prossimi cinque anni". L'idea di un centrodestra unito si è sgretolata, forse definitivamente

Cosa resta oggi del centrodestra? Secondo i sondaggi Forza Italia non supera il 10 per cento dei consensi, mentre la Lega vola oltre il 30 per cento. Difficile pensare che Silvio Berlusconi possa avere ancora un ruolo trainante: nella giornata di ieri l'idea di un centrodestra unito si è sgretolata, forse definitivamente. Salvini non ci sta. Dal palco della scuola politica della Lega replica a Silvio Berlusconi che aveva parlato di clima "illiberale". "In Italia non c'è nessun rischio dittatura - assicura il ministro dell'Interno Matteo Salvini -, semmai una velata dittatura, fondata sulla paura, sulla precarietà, sulla mancanza di speranza e ce l'hanno consegnata i governi precedenti". Respinge al mittente anche l'idea, prospettata dal Cavaliere, di una durata breve del governo gialloverde.

"Sono convinto" che questo "esecutivo non potrà durare 5 anni" ha detto Berlusconi, ma Salvini lo gela: "Io non mollo di un centimetro, saranno altri a mollare". "Se firmo un impegno con gli italiani lo rispetto e non passo all'incasso, io sto qui e governo per i prossimi cinque anni". "Il centrodestra mi aveva dato mandato per provare a mettere in piedi un governo con i 5 stelle: sto rispettando questo mandato penso, portando alta la bandiera anche di molte battaglie che c'erano nel contratto di governo del centrodestra". Tante le riforme da fare, secondo Salvini. "Dovremo rimettere mano a quella della scuola e dell'Università. Negli ultimi anni la scuola e l'università sono stati serbatoi elettorali e sindacali" attacca il ministro dell'Interno, annunciando tra le "questioni da affrontare" anche "l'abolizione del valore legale titolo di studio".

Da Forza Italia a Forza Salvini: il partito di Berlusconi ormai non c'è più

Si tira fuori con eleganza dalla polemica, nata dagli attacchi alla stampa del M5S. "A noi i giornalisti stanno simpatici, anche perché ci trattano sempre bene - dice sornione dal palco del Carroccio -. Noi siamo dei signori". E torna ad attaccare la politica economica europea. "Se tutte le manovre dei geni che ci hanno preceduto a cui Juncker batteva le manine hanno massacrato l'economia, non abbiamo il diritto ma abbiamo il dovere di fare l'esatto contrario". D'altra parte il governo sarà chiamato a dare una risposta all'Unione europea a proposito della manovra e su questo, assicura, "non andiamo lì cocciuti, dicendo o è così o è pomì". "Manca" solo "l'ispettore Derrick e il tenente Colombo e poi ce li abbiamo tutti" dice riferendosi all'ipotesi che gli ispettori Ue possano arrivare a Roma e 'aprire' una procedura contro l'Italia per eccesso di debito. Salvini non si lascia scappare alla fine l'ennesima stoccata al presidente della Commissione europea. "Io la letterina l'accetto da Babbo Natale non da Juncker - avverte -. Babbo Natale è più vero di lui, mangia castagne e beve vino brûlé, ma pochino...". 

Berlusconi "preoccupato"

"Sono davvero preoccupato - ha detto Berlusconi - siamo nella stessa situazione del 1994, ma almeno l'allora Pci aveva esperienza di amministrazione pubblica". Secondo il Cavaliere, "i grillini aggiungono al loro vetero comunismo anche una smodata invidia sociale e una assoluta ignoranza e non conoscenza dell'amministrazione pubblica". "A nessuno verrebbe in mente di consegnare una azienda anche piccola a chi non la conoscesse, eppure è accaduto in Italia ed è così oggi", ribadisce il Cavaliere preoccupato per le misure annunciate che "vanno a toccare le libertà dei cittadini". Una su tutte: la ferma volontà di creare uno "stato etico che sceglie al posto dei cittadini cosa è bene e cosa è male e ai cittadini lo impone".

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