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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Salvini fa anche il ministro del Lavoro (e Di Maio si arrabbia con Di Battista)

Il leader della Lega lancia la sfida sui conti: "Manovra entro l'estate, a luglio convoco i sindacati". Di Battista lo attacca: "Vuole mandare all'aria il governo". Ira Di Maio: "Basta destabilizzare il M5s"

Una nuova invasione di campo, stavolta entrando nel "territorio" di competenza del collega vicepremier Di Maio. Salvini "fa" anche il ministro del Lavoro, agisce come fosse un presidente del Consiglio, e convoca i sindacati al Viminale. Il tutto mentre il leader del Movimento 5 stelle - che è, almeno sulla carta, il titolare del ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico - è impegnato a risolvere le grane interne al partito, con il "problema" di Di Battista intervenuto nei giorni scorsi a gamba tesa sull'azione di governo dei suoi colleghi.

Matteo Salvini invita i sindacati al Viminale

"Entro luglio - ha infatti assicurato ieri Salvini commentando la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria e rispondendo al leader della Cgil Maurizio Landini sull'autonomia - inviterò i sindacati al Viminale, con altri rappresentanti del lavoro, del commercio, dell’impresa e dell’agricoltura per confrontarci e ragionare insieme sulla prossima manovra economica".

Poi la frecciata al leader Cgil: "Manderò a Landini, che evidentemente non la conosce, una copia della proposta sull’autonomia che finalmente - ha sottolineato - porterà merito e responsabilità anche ai politici del Sud. Sono sicuro che in un anno questo governo abbia fatto di più rispetto ai governi di sinistra che ci hanno preceduto per lavoratori e precari. Con la flat tax per famiglie, lavoratori e imprese faremo ancora di più".

A protestare è l'opposizione, che attacca attraverso il coordinatore della segreteria Pd, Andrea Martella: "Salvini annuncia che entro il mese di luglio comincerà a fare il suo lavoro e convocherà i sindacati al Viminale sulla manovra. Peccato che gli stessi sindacati, delle forze dell'ordine, chiedano a Salvini il rinnovo del contratto scaduto da oltre 170 giorni, senza ascolto. Le solite promesse buone per un tweet".

Di Battista attacca Salvini

L'attacco al leader della Lega arriva anche da Alessandro Di Battista, che dall'evento Rousseau City Lab di Catania, dopo aver cercato di smorzare le polemiche con il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, non nasconde il proprio fastidio per le posizioni del ministro dell'Interno.

"Salvini provoca tutti i giorni. E sono convinto che nella sua logica ci sia l'idea di mandare tutto all'aria per mero tornaconto personale".

"Ascolto Salvini - ha detto Di Battista - che ogni giorno si 'berlusconizza' di più: farà trapianti, inizierà a mettere i tacchi. Sarà più Berlusconi di prima. A Salvini mandai un messaggio prima della formazione del governo e gli dissi 'molla Berlusconi' che possiamo fare un sacco di cose. Per cui il mio non è un attacco personale a Salvini. Vorrei che attaccasse i poteri forti e decidesse di stare dalla parte degli italiani. Il suo 'prima gli italiani' ora è 'prima Radio Radicale', pagata con i soldi degli italiani".

Di Battista ha spiegato quindi che "mi interessa che si portino a termine le riforme costituzionali. Siamo alla terza-quarta lettura per il taglio di 345 parlamentari. Voglio vedere la Lega votare il taglio. Il secondo mandato è una cosa mia personale e l'ho proposto soltanto perché non vorrei che per un capriccio politico personale Salvini butti tutto all'aria. Qualora saltasse tutto adesso, salterebbe il taglio dei parlamentari. Ed è questa la cosa che più temono i partiti politici: il taglio di 345 poltrone. E questo non è un problema per l'M5s, ma per il Paese. Perché significa 500 milioni di euro risparmiati".

La replica di Luigi Di Maio

Domenica mattina, con un lungo post su Facebook, Di Maio ha replicato a Salvini e Di Battista (senza tuttavia citarlo). "Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il MoVimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo", ha scritto Di Maio. Poi il monito a compagni ed alleati: "Qui stiamo lavorando per il Paese, e questo non lo posso permettere. Abbiamo tutti una grande responsabilità. Sentiamola. Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko", continua il vicepremier M5s. "Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società: ministro, parlamentare, attivista, cittadino. Un ruolo non è migliore dell'altro, per quanto mi riguarda. Ma tutti devono essere rispettati e ognuno stia al proprio posto", conclude.

Il ministro passa quindi al suo ruolo di partito e di governo:

"Il MoVimento ha deciso, dopo le elezioni europee, che io dovessi continuare ad essere il capo politico del Movimento. Da sempre ho incentrato il mio ruolo su un obiettivo: il MoVimento 5 Stelle al Governo per cambiare l'Italia. E così sarà. Il mio ruolo non è per niente semplice. Ogni volta che sono riuscito a far approvare una proposta di legge che poi, una volta Legge, ci ha riempito di orgoglio, ho dovuto fare un accordo di maggioranza ad un vertice di maggioranza".

"Destabilizzare il Governo in questo momento in cui il Presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l'Unione Europea è da incoscienti, e questo lo dico sia al MoVimento che alla Lega. Non permetterò che né io né il MoVimento veniamo indeboliti da queste dinamiche. Ci mancherebbe altro. Ma è bene che tutti sappiano. Dobbiamo essere una testuggine, non un campo estivo".

L'asse Di Battista-Casaleggio nel Movimento 5 stelle

Una nota finale: insieme a Di Battista, a parlare nell'uscita pubblica di Catania per il Rousseau City Lab c'era Davide Casaleggio. Da quando Dibba ha annunciato l'intenzione di tornare in prima linea, i due sono sempre più vicini. "Qualcuno vede in tanto attivismo un nascente asse tra Casaleggio e Di Battista - scrive il Corriere della Sera - anche se il presidente di Rousseau smentisce che tra i due ci sia un'alleanza contro Luigi Di Maio". 


 

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