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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ong, l'affondo di Salvini: "Regolamento non efficace, non tutte fanno volontariato"

"Non è possibile che Malta risponda no a qualsiasi richiesta di intervento", dice il ministro dell'Interno, che poi fa una distinzione tra le organizzazioni che lavorano nel Mediterraneo facendo volontariato e quelle che invece "fanno affari"

Migranti, ong, asilo politico, Nato. Matteo Salvini, ministro dell'Interno, lancia l'affondo. "Io sono per la Nato ma siamo sotto attacco. Chiediamo alla Nato di difenderci. Ci sono molti allarmi di infiltrazioni di terrorismo negli ingressi. L’Italia è attaccata da sud, non da est. Chiedo che ci difenda”, ha detto il ministro dell'Interno, oggi in Prefettura a Como, città nella quale ha anche incontrato i due autisti dei bus aggrediti nei giorni scorsi da un gruppo di immigrati. “Ho chiesto a Conte di portare questa richiesta al G7”.

Quanto alla "questione maltese", Salvini ha affermato:  “Non è possibile che Malta dica no a ogni richiesta di intervento. Il buon Dio ha messo Malta più vicina all’Africa che alla Sicilia”. Il governo, ha quindi spiegato, è al lavoro sulle Ong, perché “alcune fanno volontariato altre fanno affari”. L'attuale regolamento che riguarda le Ong operanti nel Mediterraneo "non consente interventi efficaci".

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Salvini ha anche parlato di “ennesima presa in giro” riferendosi alla “Ong tedesca con bandiera olandese che è passata davanti a Malta, ha salutato ed è venuta in Italia”. Infine, le richieste di asilo politico: per Salvini occorre “tagliare tempi e costi delle procedure”, ed ha fatto notare che “i quattro aggressori arrestati erano tutti ex richiedenti”. Il governo di Malta ha però respinto le accuse del ministro dell'interno Salvini. Come riportato in una nota, la Valletta "nega di non dare assistenza ai migranti". Nel comunicato si sottolinea il rispetto "di tutti gli obblighi" da parte di Malta, compresi quelli "per le convenzioni internazionali" sulla sicurezza in mare.

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Il ministro leghista non ha dubbi: “Su questo fronte l’Italia è il paese più generoso in Europa”. Sono i numeri a sancirlo: “I dati dicono che su 40 mila domande esaminate nel 2018, hanno avuto esito positivo solo il 10% tra riconoscimenti di status di richiedenti asilo e di protezione sussidiaria”. Ecco perché, ha ribadito, “bisogna lavorare a monte” per “far lavorare bene magistratura e polizia”.

L’obiettivo è “essere più severi ma più giusti nei confronti di chi ha diritto”. Infine, dal neo ministro anche un giudizio sull’operato del suo predecessore al Viminale: “Lo incontrerò il prima possibile. Lo ringrazio per il pochino che ha fatto ma non per il tanto che non si è fatto”.

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