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Giovedì, 25 Aprile 2024
La sentenza

Salvini prosciolto: contro Carola Rackete non fu istigazione a delinquere

Al tempo il leader della Lega mostrò l’atto d’accusa in una diretta su Facebook dicendo di sorridere e di essere pronto a controdenunciare la capitana della Sea Watch

Dopo il proscioglimento nel caso Gregoretti, Salvini è libero anche da un’altra accusa, quella per istigazione a delinquere, che gli venne contestata dopo la denuncia presentata da Carola Rackete, l'ex comandante della Sea Watch 3, per le parole usate dal leader della Lega nei suoi confronti, tra cui “zecca” e “sbruffoncella”. Era il 2009. E oggi il gip di Milano Sara Cipolla, accogliendo la richiesta del pm Giancarla Serafini, ha disposto l'archiviazione dell'accusa. Dunque anche in questo caso Salvini non dovrà essere processato. Non per aver istigato gli odiatori seriali nei confronti della cittadina tedesca. Tuttavia lo stesso leader del Carroccio è già a processo per quella frasi, ma per un altro reato, cioè diffamazione.

Al tempo Salvini mostrò l’atto d’accusa in una diretta su Facebook dicendo che lui sorrideva e avrebbe controdenunciato. Salvini era stato iscritto nel registro degli indagati agli inizi di settembre, dopo che i legali di Carola Rackete avevano depositato una querela contro di lui per diffamazione e istigazione a delinquere. Nella denuncia si chiedeva il sequestro dei profili social di Salvini "propaganti messaggi d'odio". Nelle quattordici pagine della querela venivano riportate 22 frasi del ministro ritenute offensive e contenute in tweet, dirette Facebook e interviste tv. Inoltre i legali di Rackete avevano ritenuto lesivo della reputazione della loro assistita il definire la ong Sea Watch "organizzazione illegale e fuorilegge" da parte di Salvini.

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