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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Matteo contro Matteo: la sfida in tv tra Renzi e Salvini è un falò delle vanità

"Sono 13 anni che due leader non si confrontano qui, furono Prodi e Berlusconi" ricorda Bruno Vespa in apertura del confronto tv tra Salvini e Renzi che ha trasformato lo studio di Porta a Porta in un vero e proprio ring

Avremmo voluto raccontarvi di proposte e contenuti, ma la sfida televisiva tra i due Matteo è stata più simile ad un ring o meglio, ad un altro falò televisivo ben più attinente al gossip.

Giacca blu, camicia bianca e cravatta grigio scura: stesso look per Matteo Salvini e Matteo Renzi nella sfida nel set televisivo di Porta a Porta. 'Il duello: Matteo vs Matteo', il titolo scelto da Bruno Vespa ad apertura di una puntata che ha visto il segretario della Lega e il leader di Italia Viva rinfacciarsi assenze, giravolte, congiure di Palazzo. 

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"Sono 13 anni che due leader non si confrontano qui, furono Prodi e Berlusconi" ricorda Bruno Vespa. Per l'occasione, è stata fatta qualche modifica allo studio con un bancone a semicerchio, al centro Vespa, alla sua destra Salvini e alla sinistra Renzi.

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Tante le tensioni sullo sfondo del confronto, dalla nascita del governo alle prossime elezioni in Umbria fino ad "incontrarsi" sul sindaco di Roma: Salvini ha annunciato come in occasione della manifestazione di sabato a Roma la Lega raccoglierà le firme per chiedere le dimissioni di Virginia Raggi, mentre Matteo Renzi è stato ancor più sibillino: "Io spero che la Raggi si dimetta domani mattina, ha fallito. Molto meglio i sindaci della Lega della Raggi". 

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Il confronto ha avuto momenti accesi quando si è entrati nel merito del Russiagate

"Chi cita in ballo il mio governo per eventuali complotti ne risponde in tribunale - dice Matteo Renzi a Porta a Porta - Mai con Obama ho fatto una cosa che non fosse legale. Suggerirei con rispetto a Salvini di fare altrettanto, se vuole gli presto l'avvocato, nei confronti di chi è andato in Russia a chiedere una tangente milionaria. Non capisco perché Salvini non quereli Savoini... Se uno dei miei viene con me e va chiedere 65 milioni al Metropol, io lo querelerei". 

"Ogni volta che sono andato in Russia l'ho fatto per difendere interessi degli imprenditori italiani - ha replicato Matteo Salvini - io ritengo che sia più utile avvicinare Russia a Europa che avere la Turchia in Europa. È meglio avvicinare la Russia che lasciarla alla Cina". 

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