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Venerdì, 29 Settembre 2023
Le polemiche

Pure Salvini difende Vannacci: "Comprerò il suo libro". Il Pd: "Meloni dica da che parte sta"

Fonti della Lega parlano di una telefonata "molto cordiale" tra il vicepremier e il militare. Sempre più isolato il ministro della Difesa Crosetto

Dopo l'iniziale presa di posizione del ministro Guido Crosetto (che aveva parlato di "farneticazioni") ora la maggioranza si schiera in larga parte in difesa del generale Vannacci. L’antefatto è noto: Vannacci, 55 anni, militare di lungo corso, già a capo della Folgore e fino a oggi al comando dell'Istituto geografico militare, ha pubblicato un saggio dal titolo "Il mondo al contrario", in cui si scaglia contro la "dittatura delle minoranze" e, tra le tante affermazioni controverse, definisce gli omosessuali "non normali". La pubblicazione è già costata al militare un cambio di incarico. Crosetto ha anche annunciato che la Difesa avrebbe avviato un esame disciplinare in quanto, a detta dello stesso ministro, nel libro sono espresse opinioni che "screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione".

Salvini: "Vannacci va giudicato per quello che fa in servizio"

All'interno della maggioranza però Crosetto è sempre più solo. E al coro di chi prende le difese del generale si è aggiunto ora anche Matteo Salvini. "Mi rifiuto di pensare che in Italia esista un Grande fratello che ti dice: questo lo puoi leggere e questo non lo puoi leggere" ha detto il vicepremier durante una diretta sui suoi canali social. "Il generale Vannacci è stato additato come un pericolo" ha aggiunto. "Ma io me lo comprerò questo libro, perché prima di commentare e giudicare è giusto conoscere e capire. Leggerò il libro di questo generale che ha fatto missioni in Somalia, in Iraq, in Afghanistan, che ha salvato vite, che ha difeso la patria, il paese, la bandiera, i nostri ragazzi, che fece delle denunce sull'uranio impoverito che tanto male ha fatto a tanti militari".

E poi ancora: "Il generale va giudicato per quello che fa in servizio, poi se scrive qualcosa che non ha niente a che fare con i segreti di Stato o il suo lavoro, ma esprime i suoi pensieri poi penso che abbia tutto il dovere e il diritto di farlo. Mi cercherò qualche ora per leggere quello che molti, a cominciare da alcuni giornalisti di sinistra, hanno commentato e aver condannato senza averlo letto tutto. Si legge, poi potrò essere d'accordo, in disaccordo, parzialmente d'accordo però la condanna al rogo a mo' di Giordano Bruno nell'Italia moderna e solidale del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole".

Insomma, nessuna condanna al rogo. Non solo. Secondo fonti della Lega oggi ci sarebbe stata anche una telefonata, "molto cordiale", tra il vicepremier e il generale Vannacci. Salvini si allinea in ogni caso a una linea di pensiero che ormai è molto diffusa nella maggioranza. Già Bignami e Donzelli di Fratelli d’Italia (tra gli altri) avevano preso le difese del generale spiegando che la sinistra non può dare "patenti morali" su cosa si può scrivere o no in un libro. Sul caso si è espresso anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che ha definito il libro "di buon senso" criticando il provvedimento disciplinare contro Vannacci. 

Il Pd: "Meloni dica da che parte sta"

Il Pd intanto fa appello a Giorgia Meloni. "Dopo la telefonata del ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Salvini, definita dalle stesse fonti della Lega 'molto cordiale', chiediamo alla premier Giorgia Meloni se lei sta dalla parte del ministro della Difesa Guido Crosetto o dalla parte del vicepremier Salvini". A scriverlo, su Twitter, è il deputato del Pd Stefano Graziano. In casa dem fioccano le reazioni. Il vicepresidente dei senatori del Pd, Franco Mirabelli, definisce "inaccettabili" le dichiarazioni di Matteo Salvini a difesa del generale Vannacci "perché sono la negazione dei presupposti costituzionali della nostra democrazia" e "confermano due cose: che la cultura dei diritti e del rispetto degli altri è a destra una merce rarissima e che il governo è sempre più diviso e il ministro Crosetto sempre più isolato". Va all'attacco anche Matteo Orfini: "Chi deve difendere la nostra Repubblica non può esprimere idee in contrasto con la nostra Costituzione. È abbastanza semplice, persino per uno come Salvini" dice Orfini, "come è semplice capire il da farsi: fuori dall'esercito chi non crede nei valori costituzionali". 

Il tweet di Stefano Graziano

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