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Sabato, 20 Aprile 2024
Le reazioni

Terremoto Pd, le prime reazioni alla vittoria di Elly Schlein

Mentre Beppe Fioroni lascia il partito, Debora Serracchiani si dice pronto a lasciare il ruolo di capogruppo alla Camera. E la "sardina" Santori esulta: "Abbiamo le chiavi del Nazareno"

Nel Pd sta per cambiare molto, se non tutto. Infatti, dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie sono molte le novità in arrivo. Intanto, dopo l'addio ufficiale di Fioroni ai democratici, anche altri esponenti dem "riformisti" sono in attesa di capire le prime mosse della nuova leader. Intanto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, interviene nel dibattito chiedendosi quale strada sceglierà la Schlein per il Pd: "Elly Schlein merita i complimenti per ciò che ha saputo fare e molti auguri di buon lavoro. Ha una grande responsabilità. Può decidere di radicalizzare il Pd e farne un partito di istanze e battaglie identitarie (ma non di governo) o tentare ciò che riuscì a Nichi Vendola e Giuliano Pisapia nei rispettivi contesti, dopo aver vinto a sorpresa le primarie: tenere insieme e valorizzare le diverse anime del centrosinistra, superare i settarismi, coniugare passione politica e concretezza. Spero vivamente che scelga questa seconda strada". 

Elly Schlein, ora arriva la vera sfida

Intanto, nel Pd è andato in scena il passaggio di consegne tra il segretario uscente Enrico Letta e la nuova leader Elly Schlein. L'assemblea Nazionale che incoronerà la nuova segretaria è prevista per domenica 12 marzo. "Come passaggio di consegne - ha detto Letta - regalo alla nuova segretaria il melograno, simbolo di fortuna e prosperità'"

La capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Debora Serracchiani, che ha sostenuto Stefano Bonaccini in queste primarie, si dice pronta a un passo indietro: "Se come gesto di 'benvenuto' metterei a disposizione il mio mandato? Posso parlare solo per me: è naturale che sia così. Con l'elezione del nuovo segretario troverei normale che venisse rimesso il mandato, lo avrei fatto anche se avesse vinto Bonaccini. Ed è vero che i gruppi parlamentari sono il luogo dove il partito farà l'opposizione più dura e determinata. La Camera è il luogo dove oggi siamo riusciti a farla questa opposizione, penso ai temi della giustizia, delle Ong e della manovra di bilancio. Io continuerò a fare la mia parte".

Chi invece esulta è Mattia Santori, leader delle Sardine, grande "sponsor" di Elly Schlein: "Vi chiedo scusa. Non servivano le tende: bastava chiedere le chiavi", scrive Santori su Facebook. "In queste ore di festeggiamenti riaffiorano una marea di ricordi, dalle occhiaie perenni nel periodo delle Sardine alle tende piantate al Nazareno tra il fuoco incrociato dei nostri detrattori", scrive Santori, oggi consigliere comunale a Bologna e fresco di tessera Pd. "Riaffiora anche il ricordo di Elly sul palco a Cascina, alla scuola di politica di Supino, nel parco di Belloluogo a Lecce, in pieno agosto. Mentre gli intellettuali e i dirigenti sentenziavano di tornare tra la gente - continua il post - noi in mezzo alla gente c'eravamo: al nord, al sud, al centro, nelle nostre città di origine. Eravamo in tanti, senza schermi a proteggerci, eravamo sulla strada giusta, anche se nessuno si era accorto di noi". Ma il ricordo più bello è di qualche settimana fa, quando Santori prese la tessera e "la segretaria del Pratello, Mery De Martino, mi ha consegnato le chiavi del circolo dicendo 'questa è anche casa tua'. Da quel momento - sottolinea il consigliere comunale - è scattato qualcosa: abbiamo lanciato aperitivi, organizzato incontri, speso mattinate a ripulire e dare aria nuova. Abbiamo fatto politica divertendoci e aggregando persone. L'entusiasmo ha prevalso sulla disillusione. La convergenza umana e politica ha disintegrato i pregiudizi e colmato le distanze". Aggiunge Santori: "Non siete un "campione rappresentativo", ci dicevano gli analisti in questi giorni. Oggi sappiamo che invece stava succedendo in tutta Italia. E sappiamo anche che quell'ondata è di un noi che arriva da lontano e che può solo crescere". Insomma, "non servivano le tende: bastava chiedere le chiavi", riconosce Santori: "E se volete che le cose cambino per davvero e volete partecipare al cambiamento, veniteci a chiedere le chiavi. Ora che siamo tornati vicini, non sarà difficile trovarci".

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