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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Spending review

Cgil e Uil: "Sciopero dei lavoratori pubblici il 28 settembre"

A nulla è servito il tavolo con il ministro Patroni Griffi. Nicolosi (Cgil): "Tagli ed esuberi confermati, sarà il pubblico impiego a pagare la crisi più degli altri". Pirani (Uil): "I lavoratori non sono il bancomat dello stato". Contrario allo sciopero la Cisl: "Vogliamo trattare"

Sciopero confermato. I lavoratori del pubblico impiego di Cgil e Uil incroceranno le braccia il prossimo 28 settembre per protestare contro le misure previste dalla spending review. A nulla è quindi servito il tavolo con il ministro Filippo Patroni Griffi di lunedì mattina.

"INCONTRO STERILE" - Un "incontro sterile" che conferma il "giudizio negativo" sul decreto. Così Cgil e Uil hanno definito il tavolo presso Palazzo Vidoni, sede del ministero della Funzione Pubblica.

Lo sciopero del 28 settembre "sarà solo l'inizio di una lunga mobilitazione" ha commentato Nicola Nicolosi della Cgil. Il vertice non ha quindi modificato nulla: "Resta il giudizio negativo. I lavoratori pubblici stanno pagando più degli altri la crisi". 

Riguardo agli esuberi teorici (24.000 in tutta la Pubblica amministrazione dei quali 11.000 nei Ministeri e gli Enti pubblici non economici, n.d.r.), Nicolosi afferma che l'incontro con il ministro li ha confermati. "Cifre confermate per intero: e quello che più ci preoccupa è la riduzione dei dipendenti pubblici, entro il 2015, da 3.300.000 a 3.000.000. Non è una partita da 24.000 posti di lavoro ma da 300.000". 

UIL - Il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, ha "confermato il giudizio negativo" per "tagli lineari, con cui si colpisce nel mucchio e si utilizza la P.a. come bancomat della Tesoreria dello Stato". Oltre allo sciopero degli statali, Pirani ha spiegato che "a settembre sara' fatta una valutazione piu' generale della politiche del governo". E la Uil sembra pensare gia' a nuove iniziative di lotta piu' incisive dello sciopero di categoria di fine settembre.

CISL - Dalla protesta si è invece sfilata la Cisl che ha scelto di non andare allo scontro con il Governo "perché" spiega il segretario confederale Gianni Baratta "vogliamo affrontare col ministro tutti i temi dell'accordo del 3 maggio scorso" e per questo "chiederemo a settembre un tavolo negoziale col governo per gestire questa partita con i lavoratori''. ''Riteniamo - aggiunge - che finché c'è la possibilità di trattare il sindacato deve trattare. Non ci hanno dato numeri certi". "Il tavolo deve servire a gestire gli esuberi e noi siamo convinti che non ci saranno altri esuberi. Mettendo insieme le amministrazioni - afferma - siamo convinti che ci sono i margini di assorbimento''.

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