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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Lo scontro nel Pd. Tra rancori e carriere la base resta lontana

Il politologo Alessandro Campi: "Prima o poi si andrà al redde rationem. La sinistra dem? Ha perso perché non aveva nulla da dire"

Quella in corso nel Pd è una resa dei conti diversa rispetto "ai dibattiti storici sempre tormentati della sinistra italiana: qui c'è uno scontro di antropologie, di modelli politici, siamo al limite dell'incompatibilità, non c'è un blocco politicamente coeso. Prima c'era l'album di famiglia che rendeva familiari gli uni agli altri, stavolta, data la provenienza molto variegata dei protagonisti, c'è uno scontro di stili e di antropologie".

Alessandro Campi, politologo e direttore della "Rivista di politica" (Rubettino), legge così le polemiche e gli scontri dentro il Pd tra la maggioranza renziana e la sinistra dem.

Insomma secondo Campi "il fatto che non ci sia il grande album della sinistra" a fare da collante nel Pd "complica molto le cose" e "non si è mai voluto fare i conti con questa diversità che non è transitoria nè frutto di casualità" tanto che prima o poi si andrà al "redde rationem".

Ma, ancora una volta a differenza che in passato, non c'è un coinvolgimento della base del partito anche perchè "la gente non si appassiona più a niente, non c'è più la base militante, il voto è molto secolarizzato e l'impressione è che si tratti di uno scontro tra gruppi dirigenti che lottano per l'egemonia, uno scontro che riguarda solo gli addetti ai lavori e le loro carriere personali".

Quindi il premier Renzi ha ragione quando dice che gli italiani non sono interessati alle vicende interne al Pd? "Renzi ha ragione ma senza esagerare - risponde Campi -. E' vero che c'è una perdita di status che molti esponenti della sinistra temono e c'è chi non si rassegna a questo. Quando si sfiorano il rancore e le vendette personali Renzi fa bene a glissare. Ma non si può essere sprezzanti, è un po la sua tendenza. Non può tirare troppo la corda: alcune cose che la sua minoranza sostiene sono da prendere sul serio, non deve entrare nella spirale berlusconiana che tendeva a vedere in ogni dissenso una minaccia per l'unità del partito".

La sinistra dem? Per Campi si dovrebbe fare qualche domanda perchè la vittoria di Renzi dentro il partito "non è solo la vittoria della spregiudicatezza, se hanno perso evidentemente anche loro avevano poco da dire. Prendano piuttosto esempio dai cattolici dem. In un anno e mezzo Renzi ha fatto quel che gli è parso della sinistra ex comunista, la sinistra cattolico democratica non ha mai alzato la voce, mai tirato la corda e mai minacciato scissioni ma quando c'è stato in ballo un tema che a loro interessava davvero Renzi ha dovuto mollare: le unioni civili non sono passate (nella versione originaria con la stepchild adoption, ndr). La sinistra dem abbaia, gli altri senza abbaiare hanno morso". 

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