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Giovedì, 25 Aprile 2024
Governo Renzi

Renzi-Camusso, volano gli stracci: "Dov'era la Cgil mentre la disoccupazione saliva?"

Il segretario della Cgil attacca il governo: "Non possono fare e decidere tutto loro". Il premier rabbioso: "E' triste per la Cgil e per i suoi militanti. Dove sono stati in questi anni?"

ROMA - Non si erano mai amati davvero fino in fondo. Ma oggi, dopo il botta e risposta di fuoco, il rapporto tra il premier Matteo Renzi e il segretario della Cgil, Susanna Camusso, è ai minimi storici. Tutta colpa di un'accusa - "Non possono fare e decidere tutto loro" - firmata dalla sindacalista che al presidente del Consiglio non è andata giù. 

"Dovremmo preoccuparci di come si fa a creare lavoro. Se il massimo di elaborazione concettuale della Cgil è l'attacco al governo perché fa il governo e realizza le cose, è triste per la Cgil, e per i suoi militanti - ha attaccato Renzi in un'intervista a Ballarò - Ci aspettiamo di più dalla Cgil: dove è stata la Cgil in questi anni? Poi se la Camusso ha un problema interno perchè Landini chiede giustamente primarie, è un problema loro. Ma se la disoccupazione è dal 7 al 13% senza che i sindacati se ne siano accorti, è triste per il sindacato e per chi paga la tessera del sindacati".

Capitolo concertazione, il vero motivo del contendere. "Sarebbe importante che i sindacati dessero una mano sulla riforma della Pubblica amministrazione, aspettiamo contributi e idee - ha auspicato il premier - Ma devono fare un piccolo sforzo. Se i politici diminuiscono i loro posti, se i dirigenti hanno il tetto agli stipendi, se anche ai burocrati si chiedono sacrifici, beh si potrà dire che il monte ore dei permessi sindacali è eccessivo e devono fare anche loro la loro parte?. Se vogliono fare polemica, noi andiamo avanti lo stesso - ha avvisato il presidente del Consiglio - Vogliono partecipare alla discussione? Hanno idee interessanti? Siamo qui ad aspettare, ma basta col potere di veto".

Prima di Renzi, ci aveva pensato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a rispondere per le rime a Susanna Camusso. "Il confronto è sempre dovuto, e c'è - aveva detto il ministro - Ma il fatto che il governo decida di assumersi la responsabilità della decisione mi pare un elemento di coerenza politica e correttezza istituzionale. Ascoltiamo tutti, compresa la Cgil che è un'organizzazione importante, ma il governo sceglie, decide, si prende le sue responsabilità e chiede ai cittadini di giudicarlo per le decisioni che assume".

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