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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Scopelliti condannato si dimette: "Sentenza clamorosa"

La decisione dopo la condanna a sei anni per aver firmato bilanci falsi da sindaco: "Grande dolore a essere sconfitti non in una tornata elettorale"

ROMA - Dopo la condanna a sei anni di reclusione decisa ieri dal Tribunale di Reggio Calabria per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha annunciato le sue dimissioni: "E' una sentenza clamorosa e quindi di fronte a questo bisogna avere il coraggio da persone per bene di fare un passo indietro. Certo c'è grande dolore a essere sconfitti non in una tornata elettorale", ha detto Scopelliti.

"Abbiamo di fronte a noi - ha detto ancora Scopelliti - la grande responsabilità di dire che è giunto il momento di rassegnare le dimissioni. Ora lo concorderemo con tutta questa grande squadra che mi ha affiancato in questi anni. La Calabria ha bisogno di un governo legittimato".

Il Nuovo CentroDestra, partito di Scopelliti, esprime solidarietà al governatore dimissionario: "Esprimo la più profonda amarezza per la pesante condanna inflitta al presidente Scopelliti - ha commentato il senatore Ncd Piero Aiello - Sono convinto che nei successivi gradi di giudizio riuscirà a dimostrare la sua innocenza e l’estraneità ai fatti che gli sono stati contestati. In questo difficile momento sono umanamente vicino a lui e alla sua famiglia con l’affetto di sempre".

LA VICENDA - Scopelliti è stato condannato a sei anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per abuso e falso in qualità di ex sindaco di Reggio Calabria in merito alle vicende legate alle autoliquidazioni dell’ex dirigente dell’Ufficio finanza del Comune di Reggio Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. L’ex sindaco di Reggio dovrà pagare anche una provvisionale di 120 mila euro. La sentenza è giunta al termine di quasi un anno e mezzo di processo avviato dalle autoliquidazioni di Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010 ingerendo acido muriatico. Parcelle per un importo di 750 mila euro emesse per il suo incarico di rappresentante del Comune nella Commissione tributaria. Partendo da questo, la Procura ha avviato un’inchiesta che poi si è allargata con una serie di accertamenti tecnici sui conti del Comune dai quali sarebbero emerse una serie di irregolarità nei bilanci dal 2008 al 2010. Della vicenda si sono occupati anche gli ispettori generali delle Finanze rilevando un disavanzo che sarebbe stato di circa 170 milioni di euro.  

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