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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Semestre Ue, tocca a noi: "E' un sogno per la generazione Erasmus"

Tra poche ore scatta l'ora X dell'Italia in Europa: quella del via al semestre di presidenza Ue. Renzi emozionato alla vigilia: "Un sogno e una speranza". Mercoledì il discorso a Strasburgo

ROMA - Il sogno e la speranza. Il "titolo" lo dà il premier Matteo Renzi, alla vigilia del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, al via domani.

L'assemblea del nuovo Parlamento europeo attende il suo discorso di insediamento, mercoledì a Strasburgo. Un appuntamento che, almeno dalle premesse, è pronto ad aprire una nuova fase politica per l'Italia e l'Unione destinata a svilupparsi sull'asse Bruxelles-Roma-Strasburgo. Dopo l’affermazione dei movimenti euroscettici alle elezioni di maggio, l'Ue cerca un cambio di passo, puntando su un rilancio politico ed economico. Renzi lo ha ricordato lanciando un messaggio poche ore prima dell'inizio del grande appuntamento, l'undicesimo dal 1959 ad oggi:

Non provate un brivido pensando di essere chiamati oggi a realizzare quel sogno degli Stati Uniti d’Europa, avuto da quella generazione che nelle macerie del dopoguerra iniziò la creazione di un nuovo soggetto? Il tema dell’Europa è dire ai nostri figli, noi che siamo la generazione Erasmus, che è possibile che l’Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la speranza

DEBITO PUBBLICO ALLE STELLE - In attesa di capire se le speranze si tradurranno in risultati concreti, è stata smentita l'ipotesi di un piano Renzi - in accordo con la Francia di Hollande - consistente in un maxi investimento di 240 miliardi in cinque anni che dovrebbe stimolare la crescita - tramite la creazione di grandi infrastrutture - e in particolare le piccole e medie imprese. E proprio alla vigilia dell'inizio del semestre italiano, l’Eurostat ha scattato una fotografia statistica del nostro Paese. L’Italia - si scopre - vale il 12% dell’intera Unione Europea, almeno per quanto riguarda Pil (1.560 miliardi di euro) e popolazione (59,7 milioni di abitanti) ed è perfettamente nella media per una serie di importanti parametri economici. Con l’eccezione (negativa) del debito pubblico. Perfettamente in linea anche il Pil pro capite: il nostro è di 25.600 euro l’anno rispetto a una media europea di 25.700 euro. Pressoché identico anche il tasso di investimenti in rapporto al Pil: in Italia è il 19,6%, nella Ue il 19,1%. Le differenze maggiori riguardano soprattutto conti pubblici e fisco: il debito italiano è il 132,6% del Pil (media Ue 87,1%), mentre il carico fiscale è al 44% contro un 39,4% dell’Unione. Problemi vecchi, insomma.

LE PRIORITA' DEL GOVERNO - Ma quali saranno le priorità del semestre di presidenza italiana? Il governo Renzi avrà la responsabilità di coordinare il funzionamento del Consiglio Ue nelle sue varie formazioni e di proporre gli argomenti all’ordine del giorno. E i temi che porterà all’attenzione dell’Europa sono il rilancio della crescita dell’economia (puntando a una maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli di bilancio), la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e una gestione più solidale dei flussi migratori verso il continente. 

"AUTUNNO DI LACRIME E SANGUE" - E i conti pubblici? L'ipotesi di una nuova manovra correttiva su richiesta dell'Ue è stata smentita dal sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta. "Non ci sarà una nuova manovra, lo escludiamo", ha detto in modo tassativo. Non la pensa alla stessa maniera Beppe Grillo - dato in arrivo a Strasburgo martedì primo luglio per dare man forte ai 17 eurodeputati del Movimento 5 stelle alleato con l'euroscettico inglese Nigel Farage - che si aspetta "un autunno di tagli, lacrime e sangue per mantenere gli impegni presi". Anche perché "dove passa Juncker non cresce più l'erba e neppure l'Europa", ha scritto sul blog paragonandolo ad Attila. Chi avrà ragione?

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