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Domenica, 10 Dicembre 2023
L'iniziativa

Semipresidenzialismo, arriva il referendum per eleggere direttamente il Capo dello Stato

Il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all'università di Roma Tor Vergata, è alla guida dell'iniziativa

A pochi mesi dalle elezioni e il via al governo Meloni, nasce “Io Cambio”, movimento apartitico fondato da cittadini e cittadine che propongono di cambiare il sistema per "poter scegliere direttamente il proprio Capo dello Stato, un Paese più stabile e governabile, una classe politica più responsabile del proprio operato e che rispetti il voto degli elettori", al motto di "io scelgo", "io agisco", "io ci metto la faccia". Come? Partendo dalla raccolta di un milione di firme per una legge di iniziativa popolare che chiede di indire un referendum sul semipresidenzialismo, modello francese, con elezione diretta a doppio turno del Presidente della Repubblica ed assegnazione a quest'ultimo del potere di formare e di guidare il Governo, per un periodo di tempo prestabilito (cinque anni).

Il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all'università di Roma Tor Vergata, supportato da un'ampia schiera di promotori di alto profilo, è alla guida dell'iniziativa che, successivamente alla raccolta di firme, prevede una serie di step:

  • deposito della legge di iniziativa popolare in Parlamento;
  • organizzazione del referendum sul semi presidenzialismo;
  • approvazione della legge di riforma costituzionale;
  • elezione del Capo dello Stato.

Quattro le ragioni indicate per aderire alla raccolta delle firme: in primo luogo "i cittadini devono poter eleggere direttamente il Capo dello Stato, così come scelgono i propri sindaci", si legge nel sito; in secondo luogo "il Capo dello Stato sceglierà e guiderà il governo per cinque anni", quindi "la scelta dei cittadini non potrà essere stravolta dai giochi di partito” e infine "chi governa sarà direttamente responsabile nei confronti degli elettori".

"Far scegliere direttamente ai cittadini chi governa migliora la democrazia e l'efficienza delle amministrazioni, come ha dimostrato l'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di regione introdotta oltre 20 anni fa", rimarcano gli organizzatori. Perché il momento giusto è adesso? "I partiti parlano di riforme da 40 anni, ma non le hanno mai fatte. Tocca a noi farlo, altrimenti non cambierà nulla. Perché con troppi governi non c'è nessuna visione - è la risposta dei promotori - Non ne possiamo più di scelte politiche dettate unicamente da logiche di breve termine e dalla ricerca del consenso immediato. Non ne possiamo più di una politica in continua campagna elettorale. Non ne possiamo più di governi pericolanti, esposti ai malumori e ai giochi di potere dei partiti. Concediamo a questo Paese la possibilità di cambiare, con un sistema che possa premiare chi davvero saprà offrire programmi all'altezza delle enormi sfide che ci attendono".

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