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Venerdì, 19 Aprile 2024
Caso De Gregorio

Caso De Gregorio, il Senato italiano contro Silvio Berlusconi

Piero Grasso ha ribaltato la decisione del Consiglio di Presidenza, che aveva votato no, e ha annunciato che il Senato sarà parte civile nel processo contro il Cav per la compravendita di senatori: "E' un dovere morale"

ROMA - Sarà la prima volta che il Senato italiano siederà in un'aula di Tribunale come parte civile in un procedimento penale contro un parlamentare. E ad inaugurare la "stagione" sarà Silvio Berlusconi. Palazzo Madama ha infatti deciso di costituirsi parte civile nel processo sulla "compravendita dei senatori" che vede come imputati il Cav, Valter Lavitola e Sergio De Gregorio, che ha chiesto il patteggiamento. 

La decisione è stata presa da Piero Grasso, presidente del Senato, che ha ribaltato la decisione del Consiglio di Presidenza. Nel pomeriggio di ieri il Consiglio, riunito per discutere proprio della costituzione di parte civile di Palazzo Madama nei confronti del Cav, aveva detto di "no" con dieci voti contrati - il centrodestra più Scelta Civica - e otto a favore - centrosinistra più M5s. In serata, poi, il ribaltone - la decisione finale spettava comunque a Grasso - con il presidente che ha annunciato che il Senato si sarebbe presentato al procedimento come parte civile. 

"Ne va della dignità della istituzioni " ha spiegato l'ex magistrato in Aula fra gli applausi dei senatori Pd. Il presidente ha chiarito che "l'identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero, poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale persona offesa di fatti asseritamente avvenuti all'interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell'Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento".

Gioia del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha esultato: "Finalmente ritrovo il Pietro Grasso che mi aspettavo, il magistrato che conosco. Prima vengono le istituzioni e poi gli interessi di partito". Chi invece non ha accettato la decisione di Palazzo Madama è Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia e vicepresidente proprio del Senato. "La decisione del presidente Grasso è sconcertante e rappresenta un gravissimo vulnus - ha attaccato il berlusconiano - Ha calpestato e ignorato l'orientamento del Consiglio di presidenza con una scelta istituzionale scorretta e con un atteggiamento anche offensivo nei confronti di chi fa parte dell'organo di vertice del Senato. Questa sua decisione gravissima, lesiva di regole istituzionali e rapporti politici e personali non potrà restare priva di conseguenze". 

Intanto, dall'undici febbraio prossimo - data della prima udienza di fronte al colleggio della V sezione penale di Napoli - Berlusconi dovrà trovare il modo di difendersi dall'accusa di corruzione. Il Cav - ne sono convinti i magistrati - avrebbe nel 2008 "regalato" tre milioni di euro all'ex senatore Idv, Sergio De Gregorio, per convincerlo a passare nelle fila del centrodestra e fare cadere il governo Prodi. Quell'undici febbraio, però, contro Berlusconi ci sarà anche il Senato della Repubblica italiana. E sarà la prima volta. 

Le tappe del caso: 

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