Chi sono i senatori che hanno annunciato la fiducia a Conte
Da Lonardo a Cerno, passando per Monti e Liliana Segre, saranno i nomi 'esterni' alla maggioranza a fare la differenza in Senato. La maggioranza assoluta non arriverà, ma potrebbero bastare 155 voti
Dopo la fiducia ottenuta alla Camera, Conte cerca il bis anche al Senato. Per la maggioranza assoluta (che non deve essere raggiunta per forza) servono 161 voti, ma il premier sembra poter contare con degli 'alleati esterni', senatori che hanno già annunciato il loro voto a favore del presidente del Consiglio. Da Mastella a Cerno del Pd, passando per Lonardo e Monti, i loro voti sommati a quelli dell'esecutivo, potrebbero risultare decisivi.
Fiducia in Senato, la conta dei voti
Conte riuscirà ad ottenere la fiducia anche in Senato? Partiamo dalla base della maggioranza che conta ufficialmente su 146 voti a favore: 92 del Movimento 5 stelle, 35 del Partito Democratico, 8 delle autonomie, 6 di Leu, 4 del Maie a cui si aggiunge il voto di Buccarella, ex M5s che sabato scorso ha annunciato in un'intervista televisiva il suo passaggio nel gruppo del Movimento degli italiani all'estero. A questi vanno aggiunti i voti della senatrice a vita Liliana Segre e dell'ex premier Mario Monti, oltre a quelli di Lonardo, Cerno e Mastella, si arriva oltre i 150 sì, anche se, secondo alcuni dei pronostici più rosei, Conte potrebbe ottenere anche 157-158 sì. Arrivare ai 161 voti della maggioranza assoluta sembra alquanto improbabile, ma una fiducia ottenuta sopra quota 155 permetterebbe al premier di non navigare costantemente in acque incerte.
Cerno: ''Rientro nel Pd e voto la fiducia''
A favore del premier si è già schierato il senatore Tommaso Cerno: "Rientro da indipendente nel Pd e voto convintamente la fiducia". "Quando avevo sentito parlare di 'responsabili', ho detto 'allora è meglio il voto' se dobbiamo rovinare con questa operazione il governo Pd-M5S che è una formula politica vincente. Ma dopo aver ascoltato Conte noi non solo non roviniamo quella formula politica ma la arricchiamo ponendo come limite valori come la sinistra, il riformismo" e i contenuti 'green'. "Ora non si aprono più giochi di palazzo e questo elemento fa anche finire il correntismo nel Pd, la guerra tra correnti. Nè renzismo nè zingarettismo. Io torno da indipendente per fare la mia parte e allargare il più possibile la voce dei democratici che hanno un sogno per questo Paese ovvero che si candidi ad essere un modello per il post Covid, resistendo alla forza d'urto della destra e arrivare a fine legislatura avendo fatto il meglio possibile per presentarsi finalmente con una coalizione moderna".
Lonardo: ''Voto il governo europeista di Conte''
"Un gruppo di parlamentari, con il coraggio della responsabilità, lo stesso mostrato da Salvini e da Renzi in altri momenti, fa scelte non di avallo alla formula di governo, ma di amore per il Paese. C'è una sostanziale differenza però: Salvini diventa responsabile con i gradi di vicepremier; Renzi con una pattuglia di ministri. Questa mia responsabilità non ha chiesto nulla, non chiede nulla, non chiederà nulla, non avrà nulla". Lo ha affermato Sandra Lonardo nel suo intervento al Senato. "Chi come me è partita da ragazzina per l'estero come emigrante con la sua famiglia, ha sempre avuto per l'Italia distante un affetto smisurato -ha aggiunto- la lontananza fa ragionare. Oggi questo Paese richiede, da chi lo ama, non crisi di governo, ma slanci generosi e governabilità. Mi sento responsabile, costruttrice, ditelo come volete, e darò il mio voto al governo europeista del presidente Conte".
Monti: ''Annuncio il mio voto di fiducia''
Anche l'ex presidente del Consiglio e senatore a vita Mario Monti ha annunciato la sua decisione in Aula: "Annuncio il mio voto di fiducia, non porto voti se non il mio. E il mio è un voto di fiducia, come sempre, libero e condizionato a quelli che saranno i provvedimenti e se corrisponderanno a quelle che sono le mie convinzioni. Se così sarà in futuro, non solo appoggerò ma mi adopererò presso l'opinione pubblica, inclusa quella internazionale, per sostenere ciò che verrà fatto" dal governo.
De Bonis: "Prevedo 156-157 voti"
Positivo il pronostico del senatore del gruppo Maie Saverio De Bonis, ospite del programma radiofonico di Rai Radio 1 'Un Giorno da Pecora': "I voti di stasera? "La mia previsione è di 156/157, c'è ancora qualcuno esitante, dobbiamo attendere, qualcuno nel Misto". Secondo De Bonis gli indecisi sono Drago e Ciampolillo: "Cosa potrebbe convincerli? "La politica, è gente che vuole delle risposte ben definite. Nell'intervento in aula del premier bisognava forse far riferimento ad alcuni temi che non sono stati sufficientemente toccati". Quali temi? "Quelli più cari ai tre". Ad esempio? "Ciampolillo vorrebbe sulla cannabis una politica un po' più chiara. Drago vuole una politica sulla famiglia più stringente".
Le trattative in corso in Senato
In attesa del voto di fiducia in Senato nella maggioranza restano 'attenzionati' almeno due senatori azzurri (Anna Carmela Minuto e Andrea Causin), sperando nell'effetto Polverini, che ieri alla Camera ha votato a favore della fiducia. Inoltre, secondo alcuni lanci delle agenzie di stampa, ci sarebbero in corso delle trattative per 'avvicinare' due senatori di Italia Viva, tre dell'Udc e addirittura cinque di Forza Italia. Nonostante questo, si raffreddano gli entusiasmi, dopo che la 'conta' del Senato sul voto di fiducia al premier Giuseppe Conte aveva segnato, subito dopo ora di pranzo, quota 157-160. Le trattative si sono arenate, il voto di alcuni senatori dato per certo alla fine è tornato sul no, e così ora il pallottoliere sarebbe fermo a 153 sì.