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Sabato, 20 Aprile 2024

Andrea Falla

Giornalista

Se un senatore a vita non può prendere neanche un raffreddore 

Chiudete bene porte e finestre a Palazzo Madama, che non ci siano spifferi o correnti gelide, mi raccomando. Di questi tempi si sa, fa più freddo e prendere un raffreddore è un gioco da ragazzi: un rischio che alcuni membri del Senato non possono permettersi. Almeno dopo la fiducia ottenuta ieri dal Conte con 156 sì: un risultato 'risicato' ottenuto grazie ad alcuni voti a sorpresa (Rossi e Ciampolillo, tanto per fare due nomi a caso) e a quelli annunciati dei tre senatori a vita, Liliana Segre, Mario Monti e Elena Cattaneo.

Centocinquatasei. Un numero che aleggia in una sorta di limbo, sospeso tra la maggioranza assoluta a quota 161, difficile da raggiungere, e lo spauracchio dei numeri inferiori. Già, perché la matematica in questo caso diventa un'implacabile sentenza: in caso di assenze inaspettate, causate da un raffreddore o da qualsiasi altro fattore, l'esecutivo rischierebbe di trovarsi 'sotto' in Senato, soprattutto in caso di provvedimenti importanti. Un pericolo che Conte sta cercando di scongiurare rinforzando la maggioranza con almeno altri due elementi, arrivando così a quota 158. Non è la felicità, ma quanto meno potrebbe consentire al Conte ter di navigare in acque non troppo agitate. Ma in politica si sa, si diventa amici o nemici con una stretta di mano, per cui fino a quando il governo non potrà contare su una maggioranza più solida in Senato, il rischio rimarrà sempre vivo.

Un'eventualità che è subito balzata alla mente del leghista Luca Zaia, presidente della Regione Veneto:"Il numero è risicato, da amministratore se avessi numeri come questi sarei impossibilitato a fare grandi riforme. Ci vuole una maggioranza molto più strutturata, parliamo di numeri che se uno ha il raffreddore e non va in aula è finita".

Neanche a farlo apposta, prima del voto alla fiducia, era stata la stessa Liliana Segre, una delle senatrici a vita che ha appoggiato la maggioranza, a rivelare al Fatto Quotidiano di aver trasgredito ai consigli dei medici presentandosi a Palazzo Madama per la votazione: "Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile".

Al di là dei numeri e ironia a parte, ci auguriamo sempre che tutti i senatori e i deputati siano in salute per svolgere le loro funzioni, qualunque sia il loro schieramento. 

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