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Martedì, 23 Aprile 2024
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Se condannano Berlusconi Pdl pronto alla rivolta

Netta presa di posizione di Daniela Santanché: "Se dovesse arrivare la condanna non resteremo calmi". Intanto l'ex premier è sempre più scettico sul buon esito del processo

"Rispetto la decisione di Berlusconi di non parlare della sentenza e di lasciar lavorare il governo, ma se dovesse arrivare la condanna, non potrà decidere Berlusconi. Non credo che gli elettori staranno a pettinare le bambole".

La pasionaria del Pdl, Daniela Santanché, intervenendo ad Agorà Estate su Rai Tre, non usa mezze parole e avverte: "Sicuramente la nostra gente, in caso di condanna, non resterà calma. Siamo oltre il tema del governo, saremo a un tema superiore, davanti a un problema di democrazia".

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In caso di condanna del loro leader, i 'berluscones' sono così pronti a una vera e propria rivolta.

Intanto chiuso ad Arcore con i suoi legali, che ormai vivono praticamente a villa San Martino, in vista del 30 luglio, quando arriverà la sentenza della Cassazione, Berlusconi è sempre meno sereno. Da un lato è convinto che la strada da tenere continui a essere quella del low profile, dall'altro, però, è sempre più certo che la vicenda si chiuderà con una condanna.

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Il Cavaliere, racconta chi gli è vicino in queste ore, preferirebbe conoscere subito l'esito del verdetto, già il 30 o il 31 luglio al massimo. Un rinvio, infatti, lo terrebbe sulla graticola per altre settimane, con il rischio di sfilacciare ulteriormente la fragile maggioranza che sostiene il governo.

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"Meglio chiudere subito la partita ed evitare di farsi mettere sulla graticola, anche perché in caso di condanna, è più facile ammortizzare il clamore sulla stampa e far passare la buriana in vista della ripresa a settembre", confida all'Ansa un autorevole esponente azzurro. Per questo, riporta sempre l'agenzia di stampa, sarebbe stata accantonata anche l'ipotesi di rinunciare alla prescrizione, visto che è rinunciabile quando solo quando questa arriva a maturazione e non prima.

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Il leader pidiellino, riferiscono a palazzo Grazioli, non vuole farsi cuocere a fuoco lento. Attende, quindi, la sentenza sui diritti tv con preoccupazione, ma avrebbe invitato i suoi a non alzare i toni dello scontro, perché il ruolo di 'responsabile' paga, in termini di consensi (il Pdl sta crescendo nei sondaggi) e di forza contrattuale nei rapporti con il principale alleato, il Pd.

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