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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Emergenza siccità, 11 Regioni pronte a chiedere lo stato di calamità

Come spiegato dal ministro Martina, si tratta di Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento

“Al momento ci sono 11 Regioni italiane che stanno per chiedere lo stato di calamità a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche a causa della siccità. Si tratta di Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento”. Lo ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, in audizione in commissione Ambiente alla Camera.

“Siamo pronti a rispondere con tempestività .- ha aggiunto Martina - assicurando l’attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale. Nei primi mesi del 2017 le temperature medie registrate in Italia sono state di 3 gradi superiori alla media. Se combinato con la scarse precipitazioni, notiamo una riduzione nella produzione di cereali e latte nazionale”.

700 milioni per le opere irrigue

“Grazie ad un accordo in via di perfezionamento con la Commissione Ue, abbiamo stabilito un aumento degli anticipi dei fondi europei della Pac e dello sviluppo rurale di circa 700 milioni di euro per infrastrutture irrigue, portandoli a 2,3 miliardi”, ha proseguito il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina durante il suo intervento alla Camera.

“E’ necessario mettere in campo un mix di interventi per fronteggiare la scarsità d’acqua, in particolar modo nel settore agricolo, ed è irrinunciabile impostare subito politiche di forte concretezza rispetto al tema del cambiamento climatico”. Insomma “il cambiamento climatico sta entrando già dentro la vita quotidiana delle nostre comunità e del nostro Paese”.

Coldiretti Catania: finita l'acqua per irrigare

Le riserve d’acqua per l’irrigazione sono finite e le campagne del comprensorio di Palagonia sono a secco. Anche le produzioni agricole dell’area di Catania rischiano di avere milioni di euro di danni in quanto le risorse idriche sono al limite. E’ l’allarme della Coldiretti di Catania, preoccupata per le conseguenze disastrose che il caldo e la mancanza di pioggia che dura ormai da mesi, possono provocare.

“Come ogni anno ci ritroviamo ad affrontare il problema dei i consorzi di bonifica e la mancanza d’acqua che gli agricoltori avrebbero dovuto ricevere. Non è possibile che 80 milioni di metri cubi necessari ad irrigare 17 mila ettari terminino ad inizio agosto – commenta il presidente, Giovanni Pappalardo -. E’ evidente come ci sia un sistema e una rete irrigua assolutamente inefficiente. E’ un colabrodo, la cui mancata manutenzione da anni rappresentino la vera tragedia dell’agricoltura etnea”.

“Occorre una volta per tutte che le istituzioni investano concretamente e non solo a parole sul ripristino e il rifacimento del sistema irriguo – ribadisce ancora Giovanni Pappalardo -. In questi anni è stata più l’acqua andata sprecata a causa di guasti e mancati controlli sugli approvvigionamenti. Agli agricoltori ne arriva in quantità insufficiente – sottolinea anche il direttore Giuseppe Campione – . Il primo passo è quello di riprendere e completare i lavori della diga di Pietrarossa ormai ferma da più di 20 anni. Un’opera fondamentale che avrebbe garantito in un’annata come questa l’acqua necessaria fino al termine della stagione irrigua. Occorre poi rinnovare integralmente la rete irrigua ormai vecchia di 50 anni di interi comprensori”.

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