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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Consulta, l'accordo Pd-M5s paga: eletta Silvana Sciarra

La candidata di area Pd, sostenuta anche dai grillini, ha ottenuto 630 voti, 570 in più di quelli richiesti. Bocciato il nome di Forza Italia, Stefania Bariatti. Alessio Zaccaria, appoggiato dal M5s, eletto membro laico del Csm

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ROMA - Ventuno per la Consulta. Quattro per il Consiglio superiore di magistratura. Sono questi i "numeri fortunati" che hanno finalmente permesso al Parlamento, in seduta comune, di uscite dall'impasse e di scegliere, a scrutinio segreto, i giudici della Corte costituzionale e il membro laico del Csm. La svolta, dopo ventuno scrutini inutili, è arrivata grazie all'accordo Pd-Movimento cinque stelle sul nome di Silvana Sciarra. 

La candidata di area Pd ha infatti ottenuto 630 voti, sessanta più dei 570 richiesti, ed è stata eletta come giudice della Consulta. Nulla da fare invece per Stefania Bariatti, nome di Forza Italia, che si è fermata a 493 voti. Il candidato indicato dal Movimento 5 stelle per il Csm, Alessio Zaccaria, ha ottenuto 537 voti ed è stato nominato membro laico del Consiglio superiore della magistratura. 

Resta fuori dunque solo la candidata di Forza Italia. "L'ennesima impresentabile - scrive su Facebook il deputato M5S Riccardo Nuti -. Presente in decine di consigli di amministrazione come ad esempio Sias s.p.a.(concessioni autostradali), Astm, Holding Infrastrutture (Piemonte-Lombardia). Una persona che ha a che fare con appalti e commesse pubbliche. La Corte e il Paese meritano di meglio". 

Evidente la soddisfazione di Pd, cinque stelle, e dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso. Il Parlamento, hanno detto i due, "ha finalmente saputo dimostrare senso di responsabilità e capacità di ascolto tra posizioni diverse, superando le rigide logiche di schieramento che avevano pesato fin qui. Ci auguriamo ora che la stessa attitudine positiva possa portare a breve anche all'elezione del componente mancante della Corte". 

Su di giri Beppe Grillo, che su Twitter ha rimarcato: "Noi facciamo quello che diciamo". E su un cartello a corredo delle parole del leader M5S si legge: "Per la prima volta nella storia dalla Rete alle istituzioni: il M5S sblocca il Parlamento".

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