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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Chi vota M5s non ragiona": Berlusconi lancia la volata verso le regionali in Sicilia

Silvio Berlusconi ha "tenuto banco" a Palermo (prima delle due tappe nell'Isola) per sostenere il candidato governatore del centrodestra Nello Musumeci

La testa ce l'ha già alle elezioni nazionali, ma sa benissimo che la vittoria a Roma passa anche dalla Sicilia. Silvio Berlusconi, ieri a Palermo (prima delle due tappe nell'Isola) per sostenere il candidato governatore del centrodestra Nello Musumeci, inizia con il disastro di Crocetta - sciorinando i numeri di quello che definisce "un disastro" - al quale contrappone "ricette" vecchie e nuove per rilanciare l'economia. Più del centrosinistra però lo spauracchio per il Cavaliere si chiama Movimento Cinque Stelle.

Berlusconi non nomina mai Cancelleri e nemmeno Grillo; e va giù duro con un appello ai siciliani: "Non mettete la vostra regione nelle mani dei 5 stelle, movimento pauperista e giustizialista, che odia gli imprenditori, i risparmiatori e il ceto medio. Chi vota per il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa".

Il teatro Politeama è gremito, come ai vecchi tempi (quelli del 61 a 0 per intenderci): in prima fila tutto lo stato maggiore di Forza Italia in Sicilia. E accanto a Francesca Pascale, lady B., trova posto pure il critico d'arte Vittorio Sgarbi, designato assessore ai Beni Culturali. L'ex premier - accompagnato dal commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè - si prende subito la scena con una raffica di "faremo". Ovvero i punti di un programma "che si sposa - dice - con quello stilato in Sicilia da Nello Musumeci" e contiene una serie di misure nazionalpopolari. La pensione minima a mille euro per tutti e "una pensione alle nostre mamme", la flat tax, "che pagheranno le famiglie e le imprese con un reddito sopra i 12mila euro", l'abolizione del bollo sulla prima auto: "Spero che il prossimo governo regionale la cancelli - afferma - prima di quello nazionale".

Ci sono poi i grandi cavalli di battaglia: "Toglieremo l'imposta sulla prima casa, via anche l'imposta sulle donazioni e quella sulle successioni. Si tratta di tasse che sono immorali, per chi ha lavorato una vita e ha messo da parte un patrimonio per i propri figli, grande o piccolo che sia". Argomenti che vengono accoppiati alla "riforma della giustizia, con l'introduzione della cauzione e l'assoluzione definitiva dopo il primo grado di giudizio" ed al ritorno del poliziotto di quartiere "per garantire più sicurezza". Parole che toccano le corde del suo elettorato.

Fonte: PalermoToday →
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