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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Politica

Silvio "fuori" dalla politica? Centrodestra a Marina Berlusconi

Tutto è partito dal racconto del 'faccendiere' Bisignani. Di ora in ora si sono susseguite conferme che vorrebbero 'la rampolla' di casa alla guida di ciò che ne sarà del Pdl

Silvio Berlusconi, al di là del mito vagamente sessista, non è più un ragazzino. Anzi, a veder la carta d’identità, quell’anagrafe che lo catapulta nel settembre del ’36, comincia ad aver la sua età. E quando un uomo intravede la soglia degli ottanta spesso si trova a guardarsi indietro per non perdere niente prima di tirare la riga nera dei bilanci. Un far di conto che tiene insieme, passato e futuro; ciò che si è stati e quello che rimarrà. ‘È bene che tutto rimanga in casa’, deve aver pensato così il Cav. quando ha deciso di consegnare la guida del centro-destra a sua figlia Marina, oggi presidente di Fininvest e Mondadori.  

RIVELAZIONI – “C’è stata una cena ad Arcore. Il Presidente Berlusconi si è convinto che il dopo-Berlusconi è Marina”. A dirlo non uno a caso, ma Luigi Bisignani, ieri ospite del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. Chi è Bisignani? Ex faccendiere, ex giornalista, ex membro della P2, ex di turno un po’ ovunque, ma soprattutto amico di Berlusconi, è uno che in vita ha sussurrato negli orecchi di diversi potenti. Tanto che qualcuno va sostenendo come in verità sia lui stesso potentissimo. “Io non c’ero – ha sottolineato – ma c’erano i familiari, Piersilvio, Marina e Barbara. Poi Francesca Pascale e l'avvocato Ghedini”.

E cosa hanno deciso? “Il piglio e la forza che Marina Berlusconi ha messo in quella cena ha convinto tutti che il vero erede è lei. D’altra parte, in tutte le grandi democrazie, per esempio negli Stati Uniti, ci sono delle dinastie: quella dei Bush, quella dei Kennedy”.

C’è questo, ma c’è molto di più. Come una sorta di ricognizione di gradimento sul suo nome. “È stata fatta testare”, prosegue Bisignani. “È stato fatto anche un sondaggio coi parlamentari del PDL che è andato molto bene. E poi c’è un altro fatto: loro cercavano un imprenditore. E Marina è un grande imprenditore”. Ha parlato col Cavaliere di Marina? “No”. E se lo facesse, cosa gli direbbe? “Gli direi che lui deve sbaraccare tutto, fidarsi dell'unica persona di cui si fida, che è Marina e a quel punto rifare una Forza Italia con Marina. Credo che ci stiano pensando più persone”.

Insomma il Silvio impantanato nei processi, a cui i giudici di Milano gli hanno affibbiato una condanna di primo grado a sette anni di reclusione per l’affaire Ruby, ha deciso: si torna alla politica dei casati, quella spazzata via dalla Rivoluzione francese e dalla ghigliottina. In casa Pdl si procederà per diritto di sangue. Né Alfano, né la Santanché, Marina e solo Marina.

Perché? Per due motivi. Il primo sta nella conformazione stessa di Forza Italia prima e del Pdl ora. Nei fatti due non partito (in effetti un casato) retti integralmente dal più alto in grado. Un movimento iper-verticistico che ancora non ha mosso un passo in assenza del Capo. Il timore è che la macchina, una volta che Berlusconi si farà definitivamente da parte, si inceppi irreparabilmente. Per questo Silvio ha visto in suo figlia l’unica personalità forte capace di tenere insieme la baracca anche in sua assenza.

"IL RENZI DEL PDL E' MARINA BERLUSCONI"

ELEZIONI – Il secondo sta in una parola magica, elezioni. La sentenza di Milano potrebbe far saltare le larghe intese, e c’è chi vocifera, guardando i listini in Borsa e i contraccolpi sul titolo Mediaset, che la cosa sia vicina. Attualmente c’è chi sarebbe pronto a scommettere 10 euro sul Cavaliere deciso a staccare la spina ad Enrico Letta. C’è invece chi racconta la storia al contrario: i giudici come i migliori alleati di Letta e le larghe intese. Questione di immunità, quella che, con l’aria che tira, non vorrebbe perdere Silvio. Per non dimenticare come rimanga sempre in piedi l’ipotesi C, un governo tra Pd-Sel e 5 Stelle. Così tanto per dare la spallata finale all’uomo di Arcore.

I tempi della battaglia elettorale, quindi, si potrebbero allungare. Troppo, talmente tanto da costringere il ‘babbo’ a prendere la via dei giardinetti, magari per fare il nonno. Prima della pensione, tuttavia, le consegne: lasciare alla figlia quello spazio necessario per prendere autorevolezza, entrare nell’immaginario collettivo italiano, e confrontarsi, infine, contro l’uomo forte del prossimo giro di giostra, Matteo Renzi. “Noi – ha dichiarato Micaela Biancofiore, del Pdl – un Renzi, molto più serio, preparato e affidabile, lo abbiamo e si chiama Marina Berlusconi. Di fronte a una sua discesa in campo, con dietro un padre oggi ancora più amato dal popolo italiano, non ci sarebbe speranza per nessun altro di conquistare il governo del Paese”. Convinta della scelta del Cav, anche Daniela Santanché: “Spero che Bisignani abbia ragione, ne sarei ben contenta”.

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