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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Genova

Alluvione di Genova, la rabbia dei sindaci dopo la condanna di Marta Vincenti

Dopo la condanna di Marta Vincenzi a 5 anni di reclusione per l'alluvione di Genova del 2011 il presidente dell'Anci e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, avverte: "O le colpe si iniziano a dividere o nessuno farà più il sindaco"

ROMA - "O le colpe si distribuiscono su di tutti o nessuno vorrà più fare il primo cittadino". Così il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, commenta in un'intervista a Repubblica la notizia della condanna di Marta Vincenzi.

"NOI RESPONSABILI DI TUTTO" - "Premesso che non conosco nel dettaglio la vicenda sul piano giudiziario, posso dire però che esiste un problema che noi sindaci poniamo con forza. È il tema della nostra sovraesposizione e della necessità di mitigare le responsabilità" spiega Decaro "perché non si può essere accusati di tutto quello che accade in una comunità". 

IL LAVORO DEI SINDACI - Per il presidente dell'associazione che raccoglie i comuni italiani "occorre riflettere sulle oggettive difficoltà che incontriamo nel gestire il bene pubblico nel rispetto della legge. Il diritto di tutti a guidare una comunità negli anni si è trasformato in un paradosso: in alcuni piccoli comuni è difficile trovare persone disposte a svolgere il ruolo di sindaco, perché prevale il timore di essere travolti da norme di difficile applicazione".

LA CONDANNA DI MARTA VINCENZI - Marta Vincenzi, ex sindaco di Genova, è stata condannata a 5 anni di reclusione dal giudice Adriana Petri nel processo per l'alluvione del capoluogo ligure del 4 novembre del 2011, in cui persero la vita Shiprese Djala, 29 anni, delle figlie Gioia, 8, e Janissa, 10 mesi, di Serena Costa, 18 anni, e di Angela Chiaramonte, 40 anni, tutte sorprese della piena del Fereggiano mentre tornavano dalle scuole in cui erano andate a recuperare i figli. La sesta vittima, la 50enne Evelina Pietranera, era stata travolta dall’ondata di acqua e fango mentre tentava di tornare a casa dopo avere chiuso la sua edicola in via Fereggiano. L'accusa era incentrata in particolare proprio sulla decisione di non disporre la chiusura delle scuole "nonostante le previsioni spaventose".

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"MITIGARE LE RESPONSABILITA' - "I sindaci se le prendono tutte, le responsabilità, ma vanno messi nelle condizioni di intervenire bene" attacca Decaro. "Non si può essere responsabili di tutto senza avere gli strumenti per fronteggiare la realtà. Bisogna mitigare le responsabilità. È assurdo pensare che siamo chiamati a rispondere di incidentistica stradale, di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, di trattamenti sanitari obbligatori, di vidimazione del registro degli stupefacenti presenti nelle strutture sanitarie... Il sindaco di Lecce, ad esempio, è stato prima condannato per omicidio colposo e poi assolto: per una macchina che andò in un sottopasso allagato".

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