Sondaggi, alleanze decisive: dal Pd alla Lega, chi scende e chi sale
Un nuovo sondaggio politico ridisegna gli equilibri all'interno della maggioranza e dell'opposizione. In piena crisi dell'ex Ilva, ecco come cambiano le preferenze degli italiani e chi voterebbero in un'eventuale tornata di elezioni politiche
Dopo il voto regionale in Umbria e in piena crisi dell'ex Ilva, il centrodestra continua a crescere ma nel Paese non è maggioranza assoluta, anche se arriva ad un passo dal traguardo. Tiene il Pd, se guarda a sinistra: un'ipotetica alleanza dem con la polverizzata galassia della sinistra supererebbe infatti il 25%, mentre la riproposizione dell'attuale compagine di governo sarebbe sostanzialmente alla pari con la coalizione di centrodestra. Beneficio in termini di voti per i partiti ora all'opposizione e difficoltà per chi è alla guida del Paese. Divisi invece gli italiani sull'utilità del limite al contante, con una propensione ad un giudizio positivo solo nelle regioni del Nord.
Ultimo sondaggio politico: dal Pd alla Lega, chi scende e chi sale
E' la fotografia delle intenzioni di voto degli italiani che esce dall'ultimo sondaggio realizzato da Izi, istituto indipendente di ricerca guidato da Giacomo Spaini. Fotografia scattata nei giorni in cui è esploso il caso Ilva-Arcelor Mittal, deflagrato il 4 novembre scorso con il ritiro della multinazionale (caso che potrebbe far sentire nel prossimo periodo il suo peso sulle scelte degli italiani) e all'indomani del voto in Umbria dove il centrodestra ha conquistato una vittoria definita storica.
Ecco i dati, partito per partito. Il centrodestra nelle intenzioni di voto è ad un passo dalla maggioranza assoluta, ma non la raggiunge: Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia insieme otterrebbero infatti, se si votasse oggi, il 48.8% dei consensi. Primo partito della coalizione di centrodestra, così com'è dalle ultime politiche, la Lega di Matteo Salvini (28.6%) seguita da Fratelli d'Italia (10.7%) e Forza Italia (9.5%).
Sondaggio Izi: Pd ancora davanti al Movimento 5 stelle
Maggioranza che potrebbe essere insidiata dall'attuale compagine governativa tradotta in coalizione, operazione invece sostanzialmente fallita e bocciata dal voto umbro: Pd, Movimento 5 stelle, Italia Viva e gli altri di centrosinistra raccoglierebbero infatti il 48.5% dei voti, con una differenza di appena 0.3 punti percentuali dal centrodestra. I dem in proiezione davanti al Movimento 5 stelle, così come è stato in Umbria, anche se di poco: M5s al 17.9% e Pd al 18.2%. Partito di Zingaretti che però, guardando a sinistra, potrebbe recuperare consensi con la galassia dei partiti di sinistra capace di raccogliere il 7.5%, che sommato ai voti Dem significherebbe il 25.7%. Al centro invece la creatura di Matteo Renzi, Italia Viva, sarebbe al 4.9%.
Nella seconda rilevazione, infine, il contante: l'esecutivo ha discusso e con ogni probabilità introdurrà con la prossima manovra un limite crescente all'uso del contante, anche se il condizionale è d'obbligo viste le molte retromarce sin qui effettuate. Limite che dovrebbe arrivare nel giro di un paio d'anni al tetto dei mille euro, tetto che vede sostanzialmente divisi a metà gli italiani: il 50.6% degli intervistati lo ritiene potenzialmente dannoso per il commercio mentre il restante 49.4% lo ritiene utile a contrastare l'evasione. Leggermente più definito il giudizio spacchettando questo dato su base territoriale, con le regioni del Nord che registrano una maggioranza di giudizi favorevoli: nel Nord-Ovest i favorevoli sono il 50.4% e nel Nord-Est il 52.5%. In vantaggio i critici, invece, al centro (56%) e al Sud (50.1%).
Sondaggi politici, Supermedia di YouTrend per Agi: Lega al 33,4%, M5s crolla al 17,5%
Secondo la Supermedia elaborata da YouTrend per Agi, continuano a crescere i primi due partiti di centrodestra. La Supermedia di YouTrend per Agi è una media degli ultimi 15 giorni con un confronto con i dati di due settimane fa. Gli istituti considerati sono: Demopolis, EMG, Euromedia, Ixè, Noto, SWG, Tecnè. Fratelli d’Italia guadagna un punto percentuale arrivando al 9,2% mentre la Lega sale a quota 33,4% (+0,8%). Prosegue invece la caduta del Movimento 5 Stelle, che segna un nuovo record negativo toccando il punto più basso del dopo-Europee: con il 17,5% perde 1,2 punti rispetto a due settimane fa. Particolarmente rilevante il risultato del partito di Giorgia Meloni, che sull’onda del risultato alle recenti regionali in Umbria ha raggiunto la doppia cifra in diversi sondaggi.
Più contenuto rispetto alle scorse settimane, invece, il calo del Partito Democratico (-0,4%), che con il 18,7% è allo stesso livello delle Politiche 2018. Una soglia significativa per il Pd, visto che è dall’inizio della segreteria Zingaretti che non raggiungeva un livello così basso. All’epoca il partito includeva anche i renziani di Italia Viva, oggi stabili al 4,8% (+0,1%). Lievissima flessione (-0,1%) dopo una settimana positiva per Forza Italia, ferma al 6,8%, mentre fra i partiti minori di centrosinistra le fluttuazioni sono minime e sia La Sinistra (2,1%), sia +Europa (1,8%), sia Europa Verde (1,8%) si mantengono intorno ai due punti percentuali. Grazie anche all’apporto di Cambiamo di Giovanni Toti, l’opposizione di centrodestra raggiunge e supera la soglia del 50%, mentre la maggioranza giallorossa tocca un nuovo minimo al 43,1%.