Un italiano su due "boccia" il Pd di Zingaretti (e Salvini surclassa di nuovo Di Maio)
Secondo l'ultimo sondaggio Ipsos per Di Martedì il 51% degli intervistati non ritiene il Partito Democratico una valida alternativa di governo. E gli italiani sono divisi a metà sulla concezione della famiglia
Il Pd di Zingaretti è una valida alternativa di governo? È questa la domanda che i sondaggisti di Ipsos hanno posto ad un campione selezionato di elettori. Il 51% degli intervistati ha risposto che non è così, mentre il 38% ritiene che i dem possano ancora governare il Paese. Si tratta di un dato che in effetti non è proprio sorprendente se pensiamo che la coalizione gialloverde, stando ai sondaggi, ha un consenso che supera il 50%, laddove le forze di centro-sinistra, anche se sommate, non vanno oltre il 25.
Zingaretti può dunque consolarsi: a quanto pare ci sono degli elettori che pur non votando a sinistra ritengono che il Pd possa ancora dire la sua. C’è però un dato negativo che balza subito agli occhi: la metà degli elettori ha ancora poca (o nessuna) fiducia dei dem. La strada per tornare al governo è ancora lunga e lastricata di insidie.
Salvini vs Di Maio: cosa dicono i sondaggi
Così come è lastricata di insidie la strada di Luigi Di Maio che deve fare i conti con un alleato, parliamo ovviamente di Savini, che a livello di comunicazione non sbaglia un colpo. E i sondaggi per ora danno ragione al legista. Chi vince più battaglie politiche tra Di Maio e Salvini? Secondo il sondaggio realizzato da Ipsos per Di Martedì (La7), per il 57% del campione il segretario del Carroccio riesce di solito a imporsi sul rivale-alleato dei 5 Stelle.
Sondaggio Ipsos, gli italiani e la famiglia
Un’altra domanda posta dai sondaggisti riguarda la concezione della famiglia. "Secondo alcuni l’unica famiglia possibile è quella composta da uomo e donna. Lei condivide?". I risultati mostrano che una larga fetta dell’Italia (il 47% del campione) resta ancorata a valori, diciamo così, tradizionali. L’altra metà degli italiani (di nuovo il 47%) pensa però che anche le unioni formate da coppie omosessuali possano e debbano essere considerate allo stesso modo. Un dato da non sottovalutare in un Paese retrivo e poco incline ai cambiamenti com’è di fatto l’Italia.