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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sondaggi, la scissione non affonda Renzi: il Pd resta il primo partito

I democratici perdono il 2,3% ma il temuto sorpasso da parte dei 5 Stelle (in rimonta) non c'è stato. Male la Lega (- 0,5%). Pronto il nuovo soggetto politico dell'ex minoranza Dem: domani la "Cosa rossa" potrebbe finalmente vedere la luce

Nei giorni della scissione il Pd perde 2,3%, si ferma al 28,1% e riduce ai minimi il vantaggio sul M5s, che in una settimana guadagna l'0,8% e arriva al 27,8%. E' quanto emerge dalle intenzioni di voto dell'Istituto Ixè fatte per Agorà (Raitre).

La Lega Nord scende di mezzo punto al 13%, mentre Forza Italia si attesta al 12,9%. Nessun terremoto dunque dopo la decisione di alcuni parlamentari vicini a Bersani e Speranza di abbandonare il partito. Oltre 8 elettori Pd su 10 confermerebbero il proprio voto al Partito democratico, anche dopo la scissione degli ultimi giorni.

Il 40% degli intervistati, infatti, ha risposto che sicuramente voterà Pd, mentre il 45% probabilmente darebbe il suo voto al partito guidato fino a pochi giorni fa da Matteo Renzi. Il 13%, invece, non voterà più Pd proprio a causa della scissione.  Un dato che fa comunque ben sperare i democratici: il tanto temuto sorpasso del M5s almeno per ora non c’è stato.

Intanto la minoranza dem stringe i tempi per il nuovo soggetto politico e domani la "Cosa rossa" potrebbe finalmente vedere la luce. Ad annunciarlo il parlamentare Roberto Sperenza: "Ci vediamo domani a Roma alle 10.30 alla Città dell'Altra Economia per un nuovo inizio!", ha scritto l’ex Pd. Secondo alcuni sondaggi pubblicati nei giorni scorsi il nuovo partito si attesterebbe intorno al 3-4% dei consensi. Un dato che però, secondo l’istituto Piepoli, potrebbe raddoppiare fino a raggiungere l’8-10% se il nuovo movimento si riuscisse a fondere con gli altri partiti alla sinistra del Pd. 

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