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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Teorie bizzarre

La "sostituzione etnica": così con Lollobrigida il governo abbraccia la teoria del complotto

Mentre l'Inps certifica la necessita di lavoratori giovani per far quadrare i conti del sistema previdenziale il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida agita contro il lavoro dei migranti lo spauracchio della "sostituzione etnica". Ma cos'è e perché il ministro di Fratelli d'Italia rilancia una teoria così discussa

Governo complottista o grande scivolone? Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida in un intervento durante il congresso del sindacato Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori (Cisal) martedì 18 marzo ha parlato ampiamente di "sostituzione etnica" all'interno di un ragionamento sulla natalità in Italia. Il termine ha scatenato una forte polemica dall'opposizione in quanto fa riferimento a una nota teoria complottista degli ambienti di estrema destra. 

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Perchè Lollobrigida ha parlato di sostituzione etnica? 

La dichiarazione che ha scatenato la polemica delle opposizioni era all'interno di un discorso sul tema denatalità in Italia. Nello specifico, il ministro ha voluto rimarcare la linea del governo scelta per fronteggiare un problema che attanaglia il nostro paese da anni: nel 2022, infatti, si sono registrate appena 392 mila nascite a fronte di 713 mila decessi (più del doppio). Il tema è tornato sul tavolo insieme a quello dei conti pubblici dell'Inps in seguito a un'intervista del presidente Pasquale Tridico a La Stampa.

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Le due questioni sono strettamente legate perchè ad accomunarle c'è un'unica possibile soluzione (almeno a breve termine): migliorare la gestione dei flussi migratori, basandoci, ad esempio, sul modello tedesco. Fabrizio Gatti per Today ha raccontato della città di Ostelsheim e del loro sindaco di origine siriana, arrivato in Germania come immigrato ed eletto primo cittadino in seguito a processi obbligatori che ne hanno favorito l'integrazione nel paese.

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Della stessa idea si è trovato anche Tridico, presidente dell'Inps, che ha spiegato come una maggiore organizzazione dei flussi di migranti riuscirebbe a evitare che tra vent'anni i conti delle pensioni raggiungano livelli critici. "Le economie ricche hanno tutte molti migranti - dice Tridico - Anche noi abbiamo l'esigenza di coprire la domanda di lavori medio bassi da Nord a Sud con gli stranieri. La soluzione non può che essere l'accesso di un'immigrazione regolare e fluida". 

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Insomma, una soluzione che permetterebbe di "prendere due picconi con una fava", ma anche di scavallare tempi biologici insormontabili necessari a raggiungere il nuovo livello di nascite. Tuttavia Lollobrigida ha chiarito che questa non sarà la linea del governo e che è pronto a creare un welfare che permetta alle famiglie di lavorare sostenendo le giovani coppie "senza arrenderci all'idea della sostituzione etnica" in Italia in quanto - secondo lui - "l'immirgazione non è la soluzione al calo demografico".

Subito il termine "sostituzione etnica" ha scatenato le polemiche dell'opposizone e perfino la Lega ha preso le distanze, nonostante - come vedremo - non è sempre stata estranea a questa teoria. A margine di un forum organizzato da Confcommercio - nel quale il ministro ha saputo della presa di distanze della Lega soltanto dai giornalisti - Lollobrigida ha spiegato cosa intendesse dire con quella frase e ha ribadito che: "Avere un'immigrazione che sostituisca questa perdita (di natalità, ndr) è una soluzione secondaria non la principale". Il problema è che le parole utilizzate nel discorso iniziale fanno capo a un pensiero di estrema destra che - alla fine dei conti - ha radici antisemite e razziste. E a dirlo non è l'opposizione, ma lo stesso sito Governo.it

"Mito neonazista per cui i 'bianchi' vengono sostituita dai 'non bianchi'. Un gruppo misterioso (spesso gli ebrei) complotta per sostituire l’identità occidentale" Sono questi i due sottotitoli del documento "Pregiudizi antisemiti: grande sostituzione" pubblicato sul sito Governo.it che spiega cosa si intenda con questo termine. 

Schermata dell'articolo sul sito Governo.it

Cos'è la sostituzione etnica

La "sostituzione etnica" è una teoria complottista e cospirazionista diventata estremamente popolare negli ambiti degli elettori di estrema destra a supremazia bianca. Ha iniziato a diffondesi in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni ma ha origini che partono dall'inizio del 1900. È stata citata spesso e in diverse sfumature anche da politici come Donald Trump o Viktor Orban, ma anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno più volte usato questa teoria per criticare le politiche immigratorie dei precedenti governi. Inoltre, ha ispirato numerose stragi e attentati di matrice razzista e/o neonazista negli ultimi anni, come quella a Utoya (Norvegia) nel 2011, quella di Buffalo nel 2022, Pittsburgh nel 2018 o San Diego nel 2019. 

Post di Giorgia Meloni in cui cita la sostituzione etnica-2

La sostituzione etnica fa leva sul sentimento di paura per la perdita dei privilegi da parte della popolazione bianca (spesso facente parte della classe medio-bassa) a discapito di altre etnie non occidentali. Chi la sostiene pensa che sia in atto una cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre culture attraverso una accoglienza sistematica di stranieri in Occidente tramite i flussi migratori. Se in Italia si fa riferimento agli sbarchi di immigrati sulle coste, negli Stati Uniti si pensa che la sostituzione avvenga attraverso il confine con il Messico. 

Il primo a scrivere di questa teoria fu il senatore Democratico statunitense Theodore Bilbo. Nel libro "Scegliete: separati o bastardi" risalente al secolo scorso parlava di come la "razza caucasica" fosse in pericolo per via degli "incroci con altre razze". Secondo lui la razza bianca sarebbe sparita se l'introduzione e l'integrazione di migranti non si fosse fermata. Il libro fu pubblicato solo nel 1947, ma non fu questo che alimentò la teoria della sostituzione nella politica di estrema destra. 

Autoritratto di Renaud Camus-2

Al contrario, uno dei primi intellettuali a parlare della grande sostituzione fu Renaud Camus. Nel 2011 pubblicò "Le grand remplacement: Introduction au remplacisme global (La grande sostituzione: introduzione al rimpiazzo globale)", libro che diede il nome alla teoria così come è oggi conosciuta. Nel libro, Camus parla di come la popolazione francese - da un fortissimo passato coloniale - sarebbe stata prima o poi sostituita dagli abitanti delle ex colonie di Algeria o Marocco. In una situazione assurda dove i colonizzati diventano i colonizzatori, Camus paragona gli immigrati provenienti dai paesi africani a dei conquistatori che attaccano e invadono le popolazioni "autoctone" o "indigene" della Francia. In più, pensa che il "mescolamento" (l'integrazione, ndr) avvenuto nell'Esagono sia uguale per la sua gravità al genocidio commesso dai nazisti nei confronti degli ebrei. 

La sostituzione e il "Piano Kalergi"

Le tesi portate avanti da Camus, e che hanno poi ispirato i pensieri politici di molti militanti di estrema destra, non hanno mai avuto basi scientifiche fondate, ma questo non è mai stato ostacolo perché le teorie si sviluppassero lo stesso. Al contrario, alla base di tutto spesso si trova un non sempre velato razzismo nei confronti delle etnie non occidentali. Oggi il temine "sostituzione" è ancora usato per opporsi alle migrazioni e spesso viene accostato al discorso sulla natalità, come fatto dal ministro Lollobrigida. Chi sostiene queste tesi crede che le migrazioni siano in atto anche e soprattutto per risolvere il problema delle nascite, ostacolate dalla liberalizzazione di aborto e omosessualità nella cultura occidentale. Una grande importazione di uomini, credono, che servirà a sostituire la razza bianca fino a farla scomparire. 

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Le migrazioni restano nel nuovo millennio i mezzi chiave attraverso cui - secondo i sostenitori - la sostituzione starebbe avendo luogo. Nello specifico, attraverso il "Piano Kalergi". Per certi versi simile alla teoria di Camus, questa teoria del complotto è antecedente alle pubblicazioni dell'accademico francese e venne introdotta per la prima volta nel libro "Addio Europa" di Gerd Honisik nel 2007, che ha rielaborato e decontestualizzato le teorie e le idee dello storico e conte austriaco Richard Nikolaus Kalergi. 

Richard Nikolaus Kalergi - foto Wikipedia

Il conte e storico paneuropeo vissuto a cavallo tra l'800 e il '900 aveva espresso nel libro "Pan-Europa. Un grande progetto per l'Europa unita" la necessità di un'unione di popoli per il mantenimento della pace nel Vecchio Continente. Il pensiero si rifà strettamente ai traumi del primo conflitto mondiale e in questo senso aveva fondato l'associazione Unione Paneuropea per promuovere coabitazione ed equilibrio. Il concetto principale è la volontà di creare un "uomo urbano" frutto della mescolanza razziale e slegato dall'identità nazionale che ha lo scopo di mantenere la pace. In altri termini, si proponeva di creare un popolo europeo integrato per mantenere stabilità nel continente. 

Gerd Honisik - più volte condannato anche per negazionismo nei confronti dell'Olocausto e noto estimatore delle teorie complottiste - rilesse questi concetti in chiave sbagliata. Da ciò ne nacque la teoria del "piano Kalergi" ovvero la credenza che esista un complotto mondiale che incentivi l'immigrazione con lo scopo di sostituire i popoli nazionali con un "miscuglio di popolazioni africane e senza identità nazionale" piegate a non meglio specificate élite economiche.

La teoria portata avanti da Honisik si lega strettamente al tema della sostituzione etnica e ne fa in un certo senso da mezzo. In Italia anche il Piano Kalergi è stato più volte nominato dalla classe politica di destra, più spesso che la sostituzione in sé, forse perché questo si presuppone anche di dare uno scopo alla sostituzione, cioè quello della "manipolazione". Non a caso, entrambe si sono sviluppate in occasione delle crisi del 2008 e del 2011, quando per la prima volta dopo anni il benessere generale è iniziato a mancare. 

Un governo che sostiene le teorie del complotto? 

Molto spesso Salvini e Meloni - nel corso delle varie campagne elettorali - hanno utilizzato e sostenuto sia la grande sostituzione etnica che il Piano Kalergi. Dopo le dichiarazioni di Lollobrigida, Palazzo Chigi ha dichiarato che: "Al ministro è fuggita la frizione", facendo capire che forse a Meloni l'uscita non sia effettivamente piaciuta. Tuttavia, non ci sono state nemmeno parole di condanna: se non si fosse d'accordo, da una dichiarazione del genere lo si aspetterebbe. 

Che il governo ci creda davvero? Questo resta improbabile, almeno non a ogni singola sfumatura della teoria. C'è però una verità ed è che a Meloni importare migranti non piace, né che si tratti per scopi di manodopera o conti pubblici, né che si tratti per scopi di natalità. Restano da capire le soluzini alternative, se ci sono. Il ministro ha parlato di un "grande welfare pubblico" senza però spiegarne i termini. Gli ostacoli restano, di nuovo, più prettamente ideologici che fisici: un piano equilibrato, studiato e pensato per un'accoglienza che abbia come conseguenza una buona integrazione resta per certi versi la migliore delle soluzioni, almeno a breve termine.  

E allora perchè tirare in ballo la grande sostituzione etnica e accusare (chi, non si sa) di cercare di sostituirci? Che sia servito come specchietto per le allodole per strizzare l'occhio ai sostenitori? Invece che incolpare immigrazione incontrollata - per altro che lo stesso governo di cui fa parte da ottobre controlla - Lollobrigida potrebbe, ad esempio, chiedersi quanto costa fare un figlio oggi nel nostro paese o quanto sia il livello generale di stipendio di certi lavori che "non trovano mai personale". A meno che non lo sappia già - e in questo caso peccherebbe di ignoranza - questi due temi potrebbero essere un buon punto di partenza per trovare delle responsabilità e delle soluzioni senza tirare in ballo teorie fantascientifiche. 

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