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Venerdì, 29 Marzo 2024
Speciale Equitalia

Speciale Equitalia - L'insostenibile sistema di riscossione tributi

Si fanno sempre più numerosi i gesti di protesta, e di disperazione, contro la società partecipata da Agenzia delle Entrate e Inps. In un dossier i casi più eclatanti di "vessazione" ai danni dei cittadini

Uno spettro si aggira nella crisi. Uno spettro chiamato Equitalia. O meglio, una cartella esattoriale timbrata Equitalia. E così si vanno moltiplicando i casi di rabbia, che si trasformano spesso in disperazione, contro quella che ormai è per tutti una "società di strozzinaggio legalizzata". Virgolettato duro, certo, ma attribuibile - oggi - a una forza politica: la Lega Nord 'post scandalo' che prova a tornare Lega Nord 'di pancia'.

E così è un susseguirsi di posizioni anti-Equitalia. Quasi come se la società fosse calata dall'alto all'improvviso e si sia impadronita della gestione della riscossione dei tributi. 

Cos'è Equitalia - Equitalia è una società pubblica - le cui quote sono divise al 51% per l'Agenzia delle Entrate e al 49% per l'Inps - che esercita la riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, Sicilia esclusa. Il Gruppo Equitalia si compone di sei società: Equitalia Spa (che è capogruppo della 'holding'), Equitalia Servizi, Equitalia Giustizia, e tre 'agenti' della riscossione sul territorio: Equitalia Nord, Equitalia Centro, Equitalia Sud).

Le critiche - Al centro degli attacchi contro l'agenzia, in primis la lentezza dell'apparato amministrativo che contribuisce a un drastico aumento degli interessi in relazione ai tributi non corrisposti. Quindi l'alto numero di pignoramento di beni, immobili inclusi, a fronte di debiti anche modesti. Ma è soprattutto il fatto che spesso il debitore non viene nemmeno messo a conoscenza di avere ipoteche a suo carico.

Alcuni casi - Esemplificativi i casi, ormai migliaia, di multe stradali che si trasformano in pignoramento di immobili o in fermo amministrativo dei veicoli. L'ultimo caso eclatante è quello di Roma, dove il Giudice di pace ha condannato Equitalia per "comportamento vessatorio" per aver ipotecato immobili ad un cittadino a fronte di un debito di appena 5mila euro. La legge, infatti, vieta di procedere all'iscrizione ipotecaria a fronte di un debito inferiore alle 8mila euro.

Comuni in rivolta - "Non è più tempo del pugno duro di Equitalia". Il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia,  spiega che "abbiamo una proposta alternativa: apriremo una società di riscossione dei tributi locali al servizio esclusivo dei comuni, gestita e partecipata dall'Anci nazionale". In pratica "un'agenzia meno costosa, che distingua i contribuenti in base al reddito, che adotterà pesi diversi a seconda che si tratti di un evasore o di un pensionato in bolletta". A differenza di Equitalia, il nuovo soggetto "parte da un principio diverso. Non si può trattare allo stesso modo il pensionato che un appartamento di 80mq e l'imprenditore che ha lo stesso tipo di alloggio. Prima di mettere in campo delle azioni per il recupero crediti, verificheremo se si tratta di un lavoratore dipendente o di un cassaintegrato. Non metteremo certo ganasce fiscali per debiti da mille euro, come abbiamo visto accadere". 

Equitalia risponde ai sindaci - "I sindaci non devono disdire alcun contratto con Equitalia perchè è la legge (dl 201/2011) a prevedere che i comuni gestiscano da soli l'attività di riscossione dall'1 gennaio 2013". Una dura risposta agli "annunci di alcuni sindaci di voler disdire il contratto con Equitalia" che "appaiono pretestuosi, visto che è una norma dello Stato a imporre ai Comuni di gestire in proprio l'attività di riscossione". In fondo, "i Comuni dal 1997 hanno la facoltà di disciplinare autonomamente le forme e le modalità della riscossione delle proprie entrate. Se fino ad oggi non l'hanno fatto, un motivo ci sarà".

Equitalia risponde alle critiche - "E' inaccettabile" il messaggio dell'Agenzia delle entrate contro sindaci e media "continuare a scaricare irresponsabilmente su Equitalia la colpa di gesti estremi e situazioni drammatiche che hanno invece origini diverse e lontane e che stanno esplodendo solo oggi a causa della crisi economica". 

Dossier d'accusa - Nonostante la strenua difesa, l'Agenzia delle entrate è ormai letteralmente "sotto attacco". Non solo di chi, schiacciato dalla crisi, tenta gesti estremi. Sono direttamente i cittadini riuniti nell'associazione Codici - Centro per i diritti del cittadino - ad aver dato vita a un rapporto dal titolo "Sos debiti: difenditi da Equitalia".

L'osservatorio privilegiato di Codici è uno sportello al quale i cittadini "vittime" di Equitalia possono rivolgersi ogni giorno.

I numeri - "Da gennaio ad aprile 2012 sono arrivate 350 segnalazioni relative a problemi di sovra indebitamento. Ma a lasciare senza parole sono il numero di persone che dal 2012 si sono rivolte allo sportello perchè, tra i vari problemi economici, si sono viste recapitate cartelle esattoriali Equitalia con importi da capogiro e anche ipoteche sugli immobili". Il dato "allarmante" recita che "nei primi quattro mesi del 2012 le richieste di aiuto sono umettate del 53%".

Ecco alcuni casi emblematici: per una cartella esattoriale di 322.830, 41 euro una "vittima" si è vista decurtare l’intera pensione di circa 1.000 euro. E’ quello che è successo ad pensionato malato di cuore che si è visto pignorare la pensione di invalidità di 813,09 euro mensili e l’assegno di invalidità civile di 234,00 euro mensili. "Un’ ingiustizia ai danni di un cittadino con gravi difficoltà economiche e di salute, confermata anche da una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che le pensioni erogate dall’Inps. e dall'Inpdap sono pignorabili nella misura di un quinto e non nella totalità come sta accadendo al nostro assistito". 

SCARICA IL DOSSIER "SOS DEBITI: DIFENDITI DA EQUITALIA"

Non mancano, inoltre, casi definiti "fuori da ogni logica", come le cosiddette “cartelle lumaca, così lente da arrivare con 34 anni di ritardo". Risale al 1978, infatti, il debito per il quale M.A. deve pagare 610,10 euro ad Equitalia. Quindi la storia di G.V., un pensionato di 85 anni a cui è stato recapitato non solo il fermo amministrativo dell’auto ma anche l’iscrizione di ipoteca all’appartamento in cui vive. Secondo una recente sentenza "è illegittimo il preavviso di fermo amministrativo dell’autovettura, emesso da Equitalia E.TR. s.p.a., se per il credito che si vuole garantire l’agente della riscossione ha precedentemente iscritto anche un’ipoteca sull’immobile del debitore".

 

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