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Giovedì, 25 Aprile 2024
Armi e governo

Così l'Italia trova 12 miliardi per droni, satelliti spia e bazooka

Il piano di riarmo presentato dal governo e velocemente approvato dal parlamento "a Camere sciolte"

Milex, l'osservatorio sulle spese militari italiane, la definisce senza mezzi termini una "corsa al riarmo a Camere sciolte". Le spese militari, e soprattutto i fondi destinati all'acquisizione di nuovi sistemi d'arma, "non subiscono battuta d'arresto con la crisi di governo". Secondo l'osservatorio, dallo scioglimento delle Camere avvenuto lo scorso 21 luglio il ministro della difesa Lorenzo Guerini ha sottoposto all'esame del Parlamento più di venti programmi di riarmo, per un investimento totale pluriennale per le prime fasi confermate che supera i 12,5 miliardi di euro.

"L'onere complessivo delle successive fasi dei programmi, già prefigurate ma non ancora sottoposte a voto, potrebbe superare i 22 miliardi di euro nel corso degli anni di vita dei vari progetti - scrive Milex -. Queste decisioni, che impegnano fondi su futuri vari bilanci dello Stato, sono proposte e discusse con un esecutivo che dovrebbe solo garantire il disbrigo degli affari correnti, in attesa di nuove elezioni".

L'osservatorio riporta poi nel dettaglio i programmi già approvati ad agosto e quelli in discussione sui nuovi armamenti. Milex parla di "cinque programmi (scudo antimissile, armamento droni Predator, elicotteri carabinieri, sistemi di ricognizione aerea, razzi anticarro) per una spesa complessiva pluriennale di quasi un miliardo,  presentati al Parlamento il 26 luglio e approvati velocemente (e all'unanimità) dalle commissioni Difesa di Senato e Camera rispettivamente il 2 e 3 agosto".

"Altri sei programmi (nuovi pattugliatori e cacciamine della marina, ammodernamento degli elicotteri per la marina, missili antiaerei, ammodernamento di cacciatorpedinieri per la Marina e carri armati per l'esercito) per una spesa complessiva pluriennale di oltre 6 miliardi sono stati presentati dal ministero tra il 3 e il 10 agosto e calendarizzati per l'esame in commissione Difesa della Camera a partire dall'8 settembre".

Sempre secondo quanto riporta l'osservatorio, altri dieci programmi di riarmo riguarderebbero elicotteri d'addestramento, gestione droni, navi anfibie per la marina, radiotrasmissioni, satelliti spia, bazooka, un sistema di piattaforma stratosferica, droni di sorveglianza, potenziamento di capacità per brigata tattica, nuovi carri armati leggeri. In questo caso, si tratterebbe di una spesa totale pluriennale di oltre 5,5 miliardi.

Questi ulteriori dieci programmi di riarmo sarebbero stati inviati al Parlamento dal ministro Guerini il 1° settembre. "Non è chiaro se le competenti commissioni parlamentari arriveranno a calendarizzare i pareri (obbligatori) su questi atti del governo nei pochi giorni di vita ancora rimanenti della XVIII legislatura", specifica Milex.
 

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