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Lunedì, 5 Giugno 2023
Il commento

Stato di emergenza e Green Pass, accelerata M5s: "Superare le restrizioni"

Il senatore pentastellato Iunio Valerio Romano a Today: "L'emergenza oggi è altrove"

"Credo che sia giunto il momento di cambiare strategia. Il quadro epidemiologico è palesemente mutato, così come le esigenze sanitarie. L’uso del certificato verde, la cui finalità è stata fondamentalmente quella di persuadere alla vaccinazione, appare sempre più come un pervicace tentativo di utilizzare le "maniere forti", che può innescare ulteriori tensioni, in un momento storico in cui la vera criticità è rappresentata da un aumento incontrollato del costo della vita".

A dirlo a Today è Iunio Valerio Romano, senatore del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione di inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia. Il senatore pentastellato, che aveva proposto l'istituzione di una Procura nazionale per le morti sul lavoro, è convinto come ormai sia arrivato il momento di superare le forme di restrizione che hanno accompagnato il Paese negli ultimi due anni. In un momento in cui effettivamente si sta andando verso la fine della stato di emergenza, ma con diversi dubbi all’interno del Governo, dove, tra le varie, non manca chi vede con favore una rimodulazione delle regole sulla carta verde, ma è difficile pensare che il certificato verrà abolito da un giorno all’altro. Per Romano invece è ora di superare lo stato di emergenza e mettere da parte Green Pass e restrizioni.

"È ormai un dato di fatto che lo stato di emergenza non è più giustificabile, anche perchè lo Stato si è attrezzato per affrontare una situazione che va comunque verso una normalizzazione". Dunque cosa fare? "A mio avviso è necessario superare la fase delle restrizioni. Bisogna guardare all’Europa. Lavoro, salute, istruzione sono diritti che vanno tutelati e garantiti. Dobbiamo evitare di prestare il fianco ad atteggiamenti discriminatori, alimentati da un clima di antagonismo e contrapposizione. Non possiamo permetterci di danneggiare l’economia adottando misure che hanno ampiamente dimostrato di non favorire la ripartenza. È opportuno analizzare i dati reali, gestiti in maniera corretta e trasparente e non per avvantaggiare l’una o l’altra fazione o, peggio, per trarre un indebito profitto. I cittadini vanno educati al dialogo e al confronto, non all’imposizione". 

Cosa cambia per i cittadini senza la proroga dello stato d'emergenza dopo il 31 marzo

Insomma per il senatore non solo i tempi sono maturi per dare una svolta al Paese, ma anche perché di emergenze ce ne sono, ma tra queste non c’è più il Covid. Dunque da una parte tornare alla normalità per superare i conflitti infiammati dalle restrizioni e da regole volte a limitare le libertà personali. Dall’altra tornare alla normalità, per ricominciare ad occuparsi non più di emergenze, ma di problemi strutturali. Con la politica, che torna ad avere il primato sui tecnici.

"La politica deve assumersi le proprie responsabilità e non delegare ai tecnici. Nel rispetto dei canoni di adeguatezza e ragionevolezza, è necessario riportare il tessuto sociale verso la normalità. Questo significa rendere un buon servizio alla collettività e pacificare gli animi, superando ossessioni e insicurezze. La libertà non va mai compressa: che senso ha oggi insistere con la politica vaccinale a tappeto quando i risultati raggiunti, anche grazie al vaccino, ci hanno portato fuori dal tunnel? Ripeto, l’emergenza oggi è altrove ed è sul fronte economico-sociale che bisogna ora concentrarsi".

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