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Venerdì, 19 Aprile 2024
La polemica / Frosinone

L'assessore cacciato dalla Lega e dalla giunta dopo una "zeta" su Facebook

Stefano Gizzi, ex assessore comunale a Ceccano (in provincia di Frosinone), è stato intervistato dalla tv russa: "Io, fatto fuori perché sostengo Putin"

La "zeta", pubblicata sul suo profilo social "in solidarietà alla Russia", gli è costata il posto. Stefano Gizzi, ex assessore alla cultura di Ceccano (comune in provincia di Frosinone), è stato cacciato dalla Lega e dalla giunta comunale guidata dal sindaco di Fratelli d'Italia Roberto Caligiore. Nelle scorse ore è stato intervistato in un programma del primo canale nazionale della Russia, Channel One, e ha ribadito quanto sostenuto in questi giorni: sostegno al leader russo Vladimir Putin e attacco al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La tv russa, ovviamente, lo ha cercato in quanto esempio (presunto) di politico italiano allontanato perché filo putiniano. Una strategia di propaganda che rientra nella parallela guerra dell'informazione in atto dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Stefano Gizzi, l'ex assessore di Ceccano cacciato dalla Lega e dalla giunta: "Sostengo Putin"

Gizzi aveva pubblicato su Facebook, e poi rimosso, il simbolo della guerra di Putin contro l'Ucraina, con queste parole: "Solidarietà alla Russia, con il nastro di san Giorgio vittorioso sul drago!". Lo scorso 29 marzo, il sindaco Roberto Caligiore ha firmato il decreto di revoca delle deleghe detenute dall'ex assessore. Oltre alla cultura, curava i rapporti con il consiglio comunale. A prendere le distanze da Gizzi sono stati direttamente i vertici territoriali della Lega: il coordinatore regionale Claudio Durigon, quello provinciale Nicola Ottaviani, il senatore Gianfranco Rufa, la deputata Francesca Gerardi e il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. 

"Ho rimarcato che in Italia c'è un clima intollerante nei confronti delle opinioni favorevoli alla Russia - ha raccontato Gizzi -. Soprattutto c'è uno scollamento fra il governo ormai appiattito sulle posizioni degli Usa con scandaloso servilismo". Ha anche detto che "una parte del popolo italiano è contrario nettamente alle posizioni del governo che invia armi all'Ucraina". "È stata una bella lezione anche per il mondo politico locale, che non ha voluto nemmeno lontanamente ascoltare le mie ragioni - ritiene l'ex esponente della Lega, defenestrato direttamente dal coordinatore regionale Claudio Durigon -. I giornalisti russi, con grande attenzione e rispetto, hanno formulato varie domande alle quali ho risposto".

Stefano Gizzi pensa dunque che la libertà di stampa sia maggiore in Russia, 149esima al mondo su 180 Paesi in classifica, che in Italia, 49esima. "In tv mi è sembrato un clima molto sereno e professionale - ha aggiunto l'ex assessore alla cultura del comune di Ceccano -. Veramente un'esperienza indimenticabile quella di oggi con il collegamento con il primo canale nazionale della Russia".

Nelle due foto qui sotto: l'ex assessore Stefano Gizzi in collegamento con la tv russa, il suo post su Facebook e l'intervento social di Mauro Buschini, consigliere regionale del Pd.

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