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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Italia

Alla Camera la legge M5S taglia-stipendi: "Parlamentari già al lavoro per affossarla"

L'onorevole Roberta Lombardi spiega a Today.it perché la legge che propone il dimezzamento dell'indennità dei parlamentari "ha una sorte già scritta". Ad appoggiare il M5S "sono solo alcuni deputati di Scelta Civica". Grillo in arrivo a Roma chiama a raccolta i cittadini: "Fate sentire la vostra voce prima che sia troppo tardi"

Dimezzare gli stipendi ai parlamentari, la prima proposta di legge del Movimento 5 Stelle arriva in discussione alla Camera dei Deputati. Prima firmataria è l'onorevole Roberta Lombardi che a Today.it spiega il perchè di una legge che potrebbe diventare la più amata dagli italiani facendo risparmiare allo stato 87 milioni di euro. "Ben più dei risparmi presunti, 51 milioni, che deriverebbero dalla Riforma Costituzionale sottoposta a referendum,  invece - spiega Lombardi a Today.it - in commissione si è fatta filosofia, gli onorevoli della maggioranza hanno discernato sull'importanza e sul significato storico dell'indennità parlamentare, poi quando si è trattato di votare si è deciso di rimandare tutto alla discussione generale alla Aula di Montecitorio".

Una discussione che comincia oggi, un giorno che come ogni lunedì ha visto i deputati arrivare alla chetichella in Aula. Chi dagli spalti assisteva per la prima volta ai lavori di Montecitorio mal coniugava le aspettative con la realtà degli scranni vuoti fino al pomeriggio.

"In migliaia hanno risposto alla 'call to action' pubblicata sul blog pentastellato che chiedeva agli attivisti di affollare le tribune di Montecitorio per assistere ai lavori dell'Aula. Già dopo la prima ora erano mille le richieste di accredito. Pochi i posti disponibili, in molti rimarranno fuori e per domani abbiamo chiesto l'autorizzazione per un presidio proprio di fronte all'entrata della Camera".  

Ci sarà anche Beppe Grillo?
"Sì, domani Beppe Grillo sarà con noi e insieme a tutti i nostri attivisti per evitare che si spenga la luce su questo provvedimento che probabilmente finirà di nuovo in Commissione".

Ovvero? una sorte già scritta? Quanti saranno i deputati che voteranno insieme a voi?
"Oltre al Gruppo Parlamentare 5 Stelle? Ben pochi, la nostra proposta di dimezzare lo stipendio e stabilire una rendicontazione delle spese ha avuto il consenso solo di alcuni deputati di Scelta Civica, ma già in commissione avevo dato disponibilità ad una mediazione, affinchè si possa trovare una soluzione che in qualche modo possa comunque portare se non al dimezzamento quantomeno ad una diminuzione degli stipendi".

Quindi cosa succederà?
"Oggi ci sarà una discussione generale come calendarizzato dall'ordine del giorno della Camera mentre domani si passerà alle votazioni nel merito. Ecco qui, senza ombra di dubbio verrà richiesto il rinvio della proposta in Commissione anche in vista del 4 dicembre, giorno diventato il punto di svolta di tutta una legislatura. Ma in questa compagine di deputati che per anni non ha mosso un dito per tagliarsi lo stipendio è ferma l'idea di iniziare un rimpallo della proposta di legge per poi affossarla definitivamente in Commissione. Ecco perchè è necessario che i cittadini vigilino e possano aprire gli occhi su quello che succede in questa Camera". 

Ha citato il 4 dicembre, il giorno del referendum, anche lì si vota per una riduzione dei costi...
"Calcolatrice alla mano il taglio della indennità parlamentare costituisce un risparmio immediato, non fumoso come quello attuato dalla legge che Renzi ha fatto approvare a suon di fiducie e che sconvolge l'ordinamento costituzionale".

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Calcolatrice alla mano, oggi cittadini per la prima volta sono entrati sulle tribune di Montecitorio. C'è chi si è comprato una giacca solo per poter assistere alla seduta e ha trovato un'aula vuota: la settimana parlamentare è corta, inizia il martedì per concludersi già il giovedì pomeriggio. C'è chi si chiede quanto si guadagni per lasciare lo scranno vuoto.
"12mila euro netti, spicciolo più spicciolo meno: lo stipendio di un parlamentare si attesta a 10430 euro al mese lordi, più o meno 5mila netti, a cui vanno aggiunti 3500 euro di diaria, non rendicontata che vale anche per chi vive a Roma, a questi vanno aggiunti 3690 euro al mese da destinare all'attività politica, di cui solo metà vanno rendicontati e vengono accordati ad ogni parlamentare per pagare i propri dipendenti di segreteria e le attività politiche. Inoltra vanno aggiunti rimborsi telefonici e per spese di viaggio".

E per chi non si presenta in Aula?
"La penale prevede la decurtazione di 200 euro per ogni seduta a cui non si prende parte, ma vale solo per i giorni in cui si vota e solo per chi raggiunge il 30% delle assenze"

LA DIRETTA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

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