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Venerdì, 29 Marzo 2024
COSTI&CASTA

La Camera si mette a dieta: tagli per 50 milioni

Sforbiciata alla diaria, stop ai regali costosi e retromarcia sugli affitti di sedi esterne: approvato il bilancio di previsione per il triennio 2014-2016, con tagli per 50 milioni di euro l'anno alla dotazione

ROMA - E' spending review anche per i nostri deputati. L'Ufficio di presidenza della Camera ha infatti approvato ieri il bilancio di previsione per il triennio 2014-2016, con tagli per 50 milioni di euro l'anno alla dotazione.

Il disegno di legge è atteso al Senato il 23 dicembre insieme alla legge di Stabilità per l'approvazione definitiva. Già nel 2013 la spesa per il funzionamento di Montecitorio era diminuita di 32,7 milioni di euro rispetto al 2012 (3,01%). Nel 2014 verrà ridotta di 1,9 milioni di euro la spesa per i deputati, di 14 milioni quella per le retribuzioni del personale in servizio e di 8,4 milioni quella per beni e servizi.

L'Ufficio di presidenza «ha inoltre prorogato sino a tutto il 2016 le misure di contenimento oggi vigenti in tema di indennità parlamentare e di rimborsi ai deputati, che sarebbero venute a scadenza nel 2015». L'effetto di risparmio di tali misure, insieme a quelle operative già dal 2014, è pari a 50 milioni di euro. In particolare, anche per il 2016 «non si procederà all'adeguamento dell'indennità parlamentare - corrisposto per l'ultima volta nel 2006 - e continueranno ad applicarsi le misure di riduzione già adottate dall'ottobre 2011. Parimenti, sarà applicato sino a tutto il 2016 il taglio di 500 euro degli importi mensili della diaria e del rimborso delle spese per l'esercizio del mandato».

AFFITTI E REGALI - Il lavoro del governo, però, non dovrebbe fermarsi qui. Entro il mese di marzo, prima di sottoporre il progetto di bilancio all'esame dell'Assemblea, «gli organi di direzione politica intendono individuare nuove misure di razionalizzazione della spesa, con l'obiettivo di realizzare un'ulteriore restituzione di somme al bilancio dello Stato grazie agli sforzi compiuti nella revisione e nel contenimento dei costi della Camera nel corso del 2013». Nel frattempo, sempre in tema di risparmi, sul fronte degli affitti di sedi esterne, il Pd ha fatto marcia indietro: dopo aver bocciato la proposta del Movimento 5 stelle che intendeva sopprimerli, ha presentato un nuovo emendamento al decreto salva-Roma. Il testo prevede che «le amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, nonché gli organi costituzionali nell’ambito della propria autonomia» possano recedere entro il 31 dicembre del prossimo anno dai contratti di locazione di immobili «anche in deroga a eventuali clausole difformi previste dal contratto», così come prevedeva l’emendamento presentato dal deputato di M5s Riccardo Fraccaro approvato dalla Camera. Stretta anche a Palazzo Chigi. Il Segretario Generale della presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, ha firmato una circolare per richiamare la necessità che i dipendenti si attengano scrupolosamente al Codice di comportamento in cui si vieta ai funzionari pubblici di ricevere doni se non di modico valore.

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