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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

In arrivo la "tassa sull'ascensore": può costare il doppio della Tasi

L'attuale testo del provvedimento, spiega Confedilizia, attribuisce ai "soggetti verificatori" la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa, con il risultato di "annullare in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale"

Abolita la tassa sulla prima casa, ora si rischia la "tassa sull'ascensore", che potrebbe arrivare a costare il doppio della Tasi. L'appello arriva da Confedilizia, che chiede al governo una marcia indietro sull'obbligo di verifica straordinaria degli ascensori esistenti, messo a punto dal Ministero dello sviluppo economico che ha recepito una direttiva europea.

La disposizione ministeriale viene motivata con l'esigenza di aumentare il livello di sicurezza degli impianti esistenti in Italia, ma Confedilizia ricorda che già oggi la legge prevede obblighi stringenti per gli ascensori. "E' palese - a giudizio dell'organizzazione dei proprietari di casa - che la sicurezza è garantita, tanto la percentuale di incidenti è bassissima, in presenza di un traffico giornaliero di passeggeri da trenta a quaranta milioni".

Il Ministero dello sviluppo economico, spiega Confedilizia, ha infatti “licenziato uno schema di dpr (decreto del Presidente della Repubblica) che impone una verifica straordinaria degli ascensori esistenti, attribuendo ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa”. Un obbligo che "non è in alcun modo previsto dalla direttiva europea di cui il dpr costituisce attuazione".

Secondo le stime diffuse da Confedilizia, la Tasi dovrebbe costare 170 euro a famiglia in media, questa tassa potrebbe arrivare a 350 per nucleo familiare.

Ci appelliamo al Presidente del Consiglio - afferma il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa - affinché non venga imposta a milioni di famiglie, già provate dalla congiuntura economica, una spesa che annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell’abolizione della Tasi sull’abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa. La sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condomini e proprietari di casa.
 

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