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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tav, ci siamo: Toninelli consegna l'analisi sui costi alla Francia

Come spiega il ministero dei trasporti a breve sarà fissato un incontro bilaterale tra il governo francese e quello italiano. Solo ieri l'Unione Europea aveva ribadito che in caso di stop ai lavori l'Italia dovrà restituire i fondi già allocati

Il ministero delle infrastrutture ha condiviso con il Governo francese, nella persona dell'ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, l'analisi costi-benefici sul progetto Tav Torino-Lione, come concordato dai Ministri Borne e Toninelli, prima della sua validazione e pubblicazione da parte del Governo italiano. Recità così uno stringato comunicato del ministero che fa capo al ministro pentastellato Danilo Toninelli.

Come spiega il ministero delle infrastrutture l'atto compiuto oggi è il punto di partenza di un'interlocuzione tra il governo italiano e francese per capire cosa ne sarà del progetto del nuovo tunnel ferroviario tra Torino e Lione, essenziale non tanto per connettere ad alta velocità la rete ferroviaria italiana a quella francese/europea, ma ancor più per consentire l'apertura del corridorio di comunicazione ad alta capacità necessario per superare l'inadeguato tunnel del frejus di cavouriana memoria.

A breve sarà fissato un incontro bilaterale tra il governo francese e quello italiano. Solo ieri l'Unione Europea aveva ribadito che in caso di stop ai lavori l'Italia dovrà restituire i fondi già allocati dalla Commissione europea.

Tav, l'Europa presenta il conto: "L'Italia dovrà restituire i contributi già versati"

Per la Tav sono stati approvati cofinanziamenti per 813,8 milioni di euro; se i ritardi dell'opera, che già ci sono a causa del blocco dei cantieri, si protrarranno, c'è il rischio che i fondi che non si riesce ad impiegare in Italia vengano riallocati ad altri progetti della rete Ten-T, fuori dal nostro Paese. Il Grant Agreement, l'accordo di finanziamento, può anche essere rivisto, ma occorre che il governo prenda una decisione: a giugno ci sarà una valutazione di tutti i progetti Cef (Connecting Europe Facility) e, se l'Italia non vuole perdere i fondi, è bene che una decisione venga presa per tempo, prima di quella scadenza.

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Fonti Ue fanno poi notare che un'analisi costi-benefici della Torino-Lione esiste già, essendo obbligatoria per un progetto della portata della Tav. Redatta da esperti interni ed esterni, venne presentata nel 2015 da Francia e Italia (la valutazione era stata favorevole). Modificare il progetto già approvato e finanziato, a quanto si apprende, non dovrebbe essere impossibile, ma sarebbe comunque piuttosto laborioso.

Ma a che punto è la Tav? A quasi trent'anni dall'avvio del progetto della linea ad alta velocità Torino-Lione non sono state realizzate che alcune opere preparatorie. Secondo i dati ufficiali – aggiornati al 31 ottobre 2017 e pubblicati a marzo 2018 nel Quaderno 10 dell’Osservatorio – sono stati scavati oltre 21 chilometri di gallerie tra cui il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte in Italia terminato a febbraio 2017.

Attualmente i cofinanziamenti europei coprono il 41% dei lavori concordati tra Italia e Francia che ammontano a quasi 2 miliardi di euro.

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Secondo l'Unione Europea circa 4 milioni di camion all'anno attraversano longitudinalmente la Val Padana e non c'è una ferrovia che possa consentire di spostare una parte consistente di queste merci dal trasporto su gomma a quello su ferro. La Torino-Lione è concepita per questo, per diminuire l'inquinamento e per decongestionare il traffico delle autostrade della Pianura Padana.

La Commissione stima che il progetto sosterrà la crescita economica a livello regionale e locale, con la creazione diretta e indiretta di circa 15mila posti di lavoro, nelle imprese e nel turismo.

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Ieri il Comité Transalpine Lyon-Turin ironizza su Twitter sulle parole del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che, parlando della Tav, ha detto: "Né le persone né le merci ci passeranno mai, perché chi se ne frega di andare a Lione, lasciatemelo dire". Per il Comité Transalpine, quella di Toninelli è una "frase magica" che "illustra in modo brillante la potenza delle argomentazioni del Movimento 5 Stelle nella sua opposizione alla Torino-Lione". 

Quanto costa lo stop alla Tav

L'opera dovrebbe essere completata tra il 2027 e il 2030: fa parte del Mediterranean Core Network Corridor, uno dei pilastri della politica comunitaria Ten-T. La Lione-Torino è indicata come una sezione chiave per il finanziamento della Connecting Europe Facility (Cef), strumento Ue che finanzia lo sviluppo di reti di trasporto. Come ogni altro progetto della Cef, ritardi nella realizzazione della Torino-Lione potrebbero portare alla riduzione del relativo finanziamento Ue.

Le conseguenze dello stop ai lavori provocherebbero un triplice danno: oltre a perdere una infrastruttura strategica, per i cittadini italiani si avrebbe la beffa di dover pagare le penali contrattuali, scontando in futuro inoltre la mancanza di competitività.

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