rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Tav, scontro ad alta velocità nel governo: il "no" definitivo si avvicina

M5s e Lega ai ferri corti, Conte prova a mediare. Esito negativo del rapporto costi-benefici, secondo le anticipazioni: ecco perché la linea grillina è vicina a passare

Dopo un’escalation dei toni nello scontro tra M5s e Lega sulla Tav, con Alessandro Di Battista che è arrivato addirittura ad “invitare” Matteo Salvini a non insistere oppure “tornasse da Berlusconi e non rompesse i co...i”, e con Luigi Di Maio che ha ribadito più volte che il “discorso è chiuso”, alla fine ha deciso di intervenire il premier Giuseppe Conte, con una nota.

“Sulla Tav ho preso un impegno a nome del Governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica – ha detto, provando a gettare acqua sul fuoco -. Il contratto di governo prevede una ‘revisione’ del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all’analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all’esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali”. “Il Governo saprà assumersi la responsabilità politica di questa decisione nel rispetto e nell’interesse di tutti i cittadini. Renderemo trasparenti i risultati in modo che tutti gli italiani possano conoscere le motivazioni della nostra decisione”, ha concluso Conte.

Tav, le anticipazioni: analisi costi-benefici con esito negativo

In serata, però, il ministero dei Trasporti lascia trapelare anticipazioni sull'analisi costi-benefici, da cui emergerebbe che il saldo è fortemente negativo a carico della prosecuzione dell'opera. L'analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione, insomma, direbbe che l'opera "non conviene farla". E' questo il punto cardine del "no" del M5s all'infrastruttura, che rischia di minare la solidità del governo gialloverde.

"Salvini vuole la Tav? Torni da Berlusconi e non rompa i c..."

Torino, in 30mila per dire sì alla Tav (FOTO ANSA)

Le parole di Conte lasciano intendere che lui stesso propenda per una bocciatura dell'opera, malgrado Salvini fino all'ultimo stia tentando di trovare una via d'uscita, ricordando che, a parità di costi, conviene completare l'infrastruttura piuttosto che abbandonarla. "Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L'intesa si trova sempre", afferma il vicepremier leghista. "Vorrei ricordare - prosegue Salvini - che la Tav toglie da quella zona un milione di tir. Bisogna rilanciare su tutto, con un grande Piano Marshall sulle opere pubbliche, sulla manutenzione degli ospedali e delle scuole". "Fin qui abbiamo mostrato tutti di agire con concretezza. E in assoluta sintonia sulle scelte. Abbiamo un Contratto di governo e andiamo avanti con quello", ha aggiunto. Più duro il governatore del Veneto, Luca Zaia: "Per il Nord il no è alla Tav è inaccettabile".

Su un punto Salvini resta fermo: nessuno scambio tra Lega e M5s su Tav e autorizzazione a procedere al Senato contro Salvini per il caso Diciotti. "Non siamo al mercato. Questo è da vecchi governi, con vecchie regole, 'mi dai questo e in cambio ti do quest'altro'. Non ho bisogno di aiutini, faccio il ministro, blocco gli sbarchi, sveglio l'Europa, continuerò a farlo. Sulla Tav, aspettiamo i numeri", ha commentato al Tg5 dopo l'aut aut pentastellato.

No Tav, protesta a Torino del 22 maggio 2017 (Foto TorinoToday)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tav, scontro ad alta velocità nel governo: il "no" definitivo si avvicina

Today è in caricamento