rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Tav, Di Maio va allo scontro: Salvini minaccia la crisi di Governo

Dopo un vertice di Governo finito con una fumata nera il premier Conte convoca una conferenza stampa: "Tav inutile, decido io". Di Maio difende a spada tratta l'analisi costi benefici di Toninelli poi accusa Salvini: "Irresponsabile evocare crisi"

Tav, il leader della Lega Matteo Salvini per la prima volta minaccia la crisi di Governo, sconfessando lo stesso premier Conte che poco ore prima aveva escluso un possibile precipitare della situazione. Invece dopo una giornata in cui la tensione è andata crescendo il vicepremier e ministro dell'Interno a margine di un comizio della Lega a Potenza ha detto: "Comprendo la sensibilità di tutti, ma sono stato eletto per sbloccare le infrastrutture non per bloccarle, l'Italia deve andare avanti".

"Sono contro i blocchi in generale, gli italiani mi chiedono di crescere"

Poi intervenendo a Dritto e Rovescio su Rete4 Salvini argomenta: "Non sono per carattere, educazione e rispetto politico uno che è disposto a fare il ministro spostandosi di qua e là a secondo delle convenienze e dei sondaggi. Io conto di continuare a fare il ministro con questa formazione a meno che i 'no' non diventino troppi".

Tav, Salvini: "Va fatta, non cambio idea"

Rispondendo ad una domanda esplicita sull'eventualità di arrivare fino ad aprire una crisi di governo sulla Tav, Salvini spiega: "Se qualcuno mi dice che non servono i treni, anch'io vado fino in fondo, se devo andare fino in fondo, vado fino in fondo".

E poi ha aggiunto: "Io farò di tutto per evitare la crisi. Si parla del revisione del progetto, è giusto chiedere ai francesi più soldi e anche all'Europa, si possono tagliare alcune mega infrastrutture che potevano avere senso 20 anni fa e oggi no, sono disposto per carattere a rivedere, a migliorare però nessuno sulla faccia della terra mi convincerà mai che è meglio spendere soldi per chiudere un buco invece che per finirlo e farci passare un treno".

Tav, Di Maio: "Salvini irresponsabile, viola contratto di governo"

Di Maio sembra perso in contropiede, e - incontrando i giornalisti a Montecitorio dopo la riunione con i parlamentari M5s - si dice sbalordito, accusando di irresponsabilitià il vicepremier alleato. "Minacciare di far cadere il governo come dice il ministro Salvini è da irresponsabili".

"Abbiamo solo chiesto la sospensione dei bandi per un'opera vecchia di 20 anni, lo abbiamo chiesto perché previsto dal contratto siglato tra M5S e Lega. E cosa fa Salvini? Oltre a forzare una violazione del contratto minaccia pure di far cadere il governo? Se ne assuma le responsabilità di fronte a milioni di italiani. Io questo lo considero un comportamento irresponsabile, proprio mentre siamo in chiusura su due misure fondamentali come il reddito di cittadinanza e quota 100. Dovrà spiegare il suo comportamento anche ai truffati dalle banche".

Eppure poche ore prima era stato proprio il leader del Movimento 5 stelle ad alzare i toni. 

Di Maio lo dice chiaramente intervenendo all'assemblea dei parlamentari M5s: "I bandi della Tav vanno sospesi". Sarebbe il colpo ferale per la nuova galleria della Torino Lione.

"Non sono disposto a mettere in discussione il nostro no alla Tav" - spiega il capo politico del Movimento 5 stelle alla plaudente assemblea pentastellata. Più chiaro ancora il capogruppo dei senatori M5S Stefano Patuanelli: "Se c'è Tav non c'è governo, se c'è governo è perché non c'è Tav".

Tav, ore decisive (anche) per il Governo

Queste dedicate allo spinoso nodo della Tav per il Governo Conte sono le ore più lunghe, quelle in cui le distanze tra gli alleati si fanno via via più evidenti. Luigi Di Maio si gioca il tutto per tutto mentre Salvini e la Lega - consapevoli del credito della propria base elettorale - non vogliono abbandonare la linea del sì alla nuova galleria ferroviaria per collegare Torino a Lione e all'Europa. Il premier Conte - tra i due fuochi - prende tempo e incontra il presidente del consorzio costruttore Telt, Mario Virano. 

Giovedì 7 marzo, dopo un conclave di Governo finito con una fumata nera, dai 5 stelle viene fatta filtrare una lettera che il capo politico del Movimento 5 stelle ha indirizzato ai parlamentari pentastellati in vista di una riunione ritenuta decisiva per le sorti della legislatura. 

Dopo Tap e Terzo Valico, i 5 stelle non possono rinnegare il cavallo di battaglia che ha portato il Movimento ad ottenere percentuali bulgare di consenso in Val Susa cavalcando l'onda dei No Tav

Diretta della conferenza stampa del premier Conte

"Non sono convinto del progetto, non sono affatto convinto che l'Italia ne abbia bisogno". In un conferenza stampa attesissima il premier Giuseppe Conte rompe il silenzio. "C'è sostanzialmente uno stallo. Si procederà con una interlocuzione con Francia e Unione Europea, andrò io a rappresentare l'intero Governo".

Sui bandi di gara Telt che la società costruttrice della Tav dovrebbe far partire lunedì, Conte spiega che si stanno dipanando le valutazioni per l'eventuale stop e differimento dei bandi. "Stiamo facendo approfondimenti tecnici, prima di lunedì la decisione".

"Stiamo sviscerando in queste ore dal punto di vista delle implicazioni legali, l'ho dichiarato in modo chiaro e trasparente, c'è una sensibilità politica differente tra M5s e Lega ma devo dare atto che con gli esponenti intorno al tavolo non abbiamo litigato. C'erano anche dei testimoni. Vogliamo mettere a fuoco l'interesse nazionale dei cittadini ma siamo in uno stallo anche sui bandi. C'è chi chiede il differimento e rivendica come da contratto l'integrale ridiscussione dell'opera. Se partisse il bando non ci sarebbe questa ridiscussione. La Lega invece è favorevole all'opera, rivendica la partenza dei bandi anche per il rischio di non vedere pregiudicato il finanziamento. Su questo punto stiamo facendo approfondimenti tecnici, scioglieremo la riserva nelle prossime ore, sono lunedì, dateci il tempo".

Tav, che cosa succede

Lo stallo, in estrema sintesi, verte su due scadenze di cui la prima cade appena il prossimo lunedì con il necessario via ai bandi Telt, mentre per lo stop dell'opera è necessario il voto del Parlamento. E se si andasse allo scontro in aula esploderebbe tutto il gioco di contrappesi sui cui si regge l'esecutivo con i partiti di governo che si troverebbero a votare in disaccordo. Lega e centrodestra voteranno per il sì, insieme al Pd... e la tav si farà. I 5 stelle a quel punto dovranno scegliere se aprire la crisi. 

Ma andiamo per ordine partendo alla lettera di Di Maio.

Come scrive il capo politico del Movimento 5 stelle con la Lega l'accordo è lontanto. Il contratto di governo non impegna le parti a fermare l'opera, ma ad una attenta valutazione.

Torino, in 30mila per dire sì alla Tav (FOTO ANSA)

Le tre righe di cui si parla nel contratto recitano:

"Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia".

l testo, che dovrebbe essere la linea guida e chiarificatrice dell'azione del governo, in questo caso non aiuta troppo a capire se lo stop alla Tav ci sarà oppure meno. Ecco che allora vi è un importante passaggio nella missiva di Di Maio ai parlamentari M5s in cui il capo politico pentastellato spiega: 

"Per fermare il Tav ci sono due passaggi. Il primo è quello del blocco dei bandi (sui quali bisogna decidere entro questo lunedì) e ciò può avvenire o tramite una delibera del consiglio dei ministri o tramite un atto bilaterale Italia-Francia che intervenga direttamente sul CdA di Telt (la società italo francese che gestisce gli appalti del Tav). Il secondo è quello del passaggio parlamentare per il no definitivo all'opera. Su tutti e due questi passaggi non c'è un accordo tra le due forze di governo".

Tav, stallo senza fine: un 'no' potrebbe costarci molto caro 

Nel vertice che si è tenuto a palazzo Chigi la scorsa notte sono emerse le disparità economiche cui sono state soggette Italia e Francia. Di Maio spiega che dall'analisi del ministero dei trasporti è emerso che la Francia ha impegnato 375 milioni, mentre l'Italia quasi 3 miliardi.

"Questo aspetto viene considerato critico anche da chi è favorevole all'opera" spiega Di Maio facendo intendere l'unico punto di accordo con la Lega: "In comune nel governo c'è sicuramente la volontà di approfondire questo dato".

La linea di indirizzo tuttavia Di Maio la illustra poche righe più sotto:

"Sulla strategicità dell'opera abbiamo ragione su quello che abbiamo sempre sostenuto. Passano sempre meno merci rispetto alle previsioni e gli aumenti futuri non giustificano l'opera".

Secondo il vicepremier ci vorranno altri 10 anni per completare l'opera, mentre anche nel 2030 risulterà più conveniente trasportare merci utilizzando il traforo stradale del Frejus attiguo al tunnel ferroviario storico di Cavouriana memoria.

No Tav, protesta a Torino del 22 maggio 2017 (Foto TorinoToday)

"Con il Tav - ragiona il ministro dello sviluppo economico - le merci dovrebbero essere comunque trasportate via tir fino a Torino, caricate sul treno merci, caricate su altri tir a Lione e da lì trasportate fino a Parigi. Il costo di tutte queste operazioni per le aziende sarà molto alto, più alto che passare per l'attuale percorso stradale (per non parlare del fatto che i tecnici sostengono che lo sviluppo tecnologico e dell'elettrico sui tir, potrebbe accentuare ulteriormente questa convenienza per le aziende)".

Di Maio difende a spada tratta l'analisi costi benefici di Toninelli.

"Lato passeggeri invece, durante il vertice di ieri, i tecnici ci hanno mostrato che per raggiungere il break-even per fattibilità lato passeggeri, servirebbero ogni 30 milioni di costo unitario, almeno 7 milioni di passeggeri all'anno. In questo caso il costo unitario del tav torino-lione di 170 milioni di euro a fronte di un incremento passeggeri nel primo anno che passa da 700.000 persone a poco più di un milione. Questi sono dati inoppugnabili".

Tav sì o No Tav, quanto costa

Intanto la Commissione Europea "non commenta fughe di notizie o bozze di lettere", ma il portavoce della Commissione Europea per i Trasporti, Enrico Brivio, a Bruxelles ribadisce la posizione dell'esecutivo comunitario.

Al di là delle possibili perdite di fondi Ue (per questo settennato sono 813 mln, 120 mln dei quali sono stati già versati, assegnati sulla base del principio 'use it or lose it'; ci sono poi 320 mln del periodo precedente e il grosso dei finanziamenti previsti, nel prossimo settennato 2021-27, che andrebbero perduti), il nodo della questione è politico. Come ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria, gli impegni presi dai governi precedenti, specie quando riguardano accordi internazionali, devono essere rispettati dagli esecutivi che prendono il loro posto, altrimenti viene danneggiata la credibilità del Paese.

Sarà molto difficile attrarre investitori in Italia, che già è il Paese Ue con l'ambiente in assoluto più ostile per gli investitori (come emergeva dal country report della Commissione Europea), se passa il principio che ad ogni cambio di governo (e l'Italia ha storicamente un alto tasso di instabilità governativa) si possono rimettere in discussione gli impegni, e i contratti, presi e firmati dagli esecutivi precedenti. Per quanto riguarda la suddivisione dei costi legati alla realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione, l'accordo prevede che l'Italia paghi il 58% del totale, perché i costi che la Francia deve sostenere per realizzare i binari che porteranno al tunnel sono maggiori rispetto a quelli che dovrà sostenere il nostro Paese.

Il tecnico "di Salvini": "Benefici? + 5miliardi"

"Secondo la mia analisi sulla TAV ci sarebbero cinque miliardi di benefici rispetto i costi. Quando ho mostrato questi dati a Salvini gli sono sembrati eclatanti".

Così a Rai Radio1 Un Giorno da Pecora Carlo Vaghi, esperto di analisi costi-benefici per la Commissione Europea e tra i tecnici di fiducia di Matteo Salvini sulla Tav che ieri sera ha partecipato al vertice notturno.

l'analisi costi benefici miope che dimentica futuro e ambiente

Lei come la giudica l'analisi costi benefici stilata da Ponti?
"Premetto che Ponti e i suoi colleghi sono dei professionisti, dico però che ci sono approcci metodologici non corretti rispetto alle linee guida europee. Neanche un esponente della comunità scientifica l'ha appoggiata”.

Cosa non è corretto, ad esempio?
"Il conteggio delle mancata accise se si toglie il traffico dalla strada”.

Lei ieri ha partecipato al vertice con Conte a Palazzo Chigi. Chi era il più preoccupato?
“Il più agitato era Toninelli che si trovava a giustificare un approccio metodologico sui costi benefici contestato anche da altri membri del governo. Mi riferisco a Salvini, Rixi e Siri”.

Com'erano seduti i leader di governo?
“Salvini e Di Maio, se non ricordo male, ieri non era seduti vicino. Conte è stato cordialissimo”. C'era anche qualcosa da mangiare? “Degli ottimi tramezzini, poi acqua, Coca Cola e Fanta, di cui Salvini è appassionato”.

Che percentuale dà alla realizzazione della TAV?
“Direi 50 e 50”.

Sondaggi: sulla Tav il governo tentenna, ma gli italiani hanno le idee chiarissime

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tav, Di Maio va allo scontro: Salvini minaccia la crisi di Governo

Today è in caricamento