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Giovedì, 28 Marzo 2024
Alta velocità / Brescia

Uffici parlamentari nelle case da espropriare: grillini contro la Tav

L'idea del senatore Crimi contro l'esproprio di case e aziende di Calcinato per far posto alla linea Alta velocità. "L'inviolabilità degli uffici prevista in Costituzione servirà per bloccare il progetto"

CALCINATO (BRESCIA) - La Tav che collegherà Venezia e Milano, in territorio bresciano, passerà anche da Calcinato, comune di 13mila abitanti a vocazione prevalentemente agricola e industriale. Ed è lì che la protesta rischia di trasformare la zona tra i laghi di Garda e d'Iseo in una nuova "Val di Susa". Il motivo: per far spazio ai binari dell'Alta velocità dovranno essere espropriate decine di abitazioni e aziende

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M5s SULLE BARRICATE - Ed ecco la "folle idea" del Movimento 5 Stelle: spostare i propri uffici parlamentari presso quelle case e quelle aziende da espropriare. Ad annunciarlo è stato, sul sito di Beppe Grillo, il senatore Vito Crimi, palermitano trapiantato a Brescia: "Espropri di case, cascine, terreni e aziende agricole - scrive - con offerte di denaro per rinunciare ad una vita e ripartire da zero. Sono queste le condizioni per realizzare l'inutile 'grande opera' della linea Tav Milano-Venezia, che passerà anche da Brescia. Potevamo rimanere fermi? No che non potevamo".

DA ROMA A CALCINATO - "Insieme agli amici portavoce bresciani del M5S, abbiamo incontrato alcuni proprietari delle case e aziende che saranno espropriate nella zona di Calcinato, in provincia di Brescia. Abbiamo deciso di spostare i nostri uffici parlamentari presso i loro domicili". Il motivo è da ricercare direttamente nella Costituzione. 

L'inviolabilità degli uffici prevista in Costituzione servirà per bloccare gli espropri, nella speranza che i dati, gli argomenti, i fatti riprendano possesso del dibattito e impediscano a questo ennesimo scempio di realizzarsi

LA COSTUZIONE - L'obiettivo è che gli immobili di Calcinato a rischio di esproprio per la Tav possano godere delle garanzie previste dall'articolo 68 della Costituzione e da una sentenza della Corte costituzionale, la 58 del 2004, che sanciscono l'inviolabilità del domicilio del parlamentare a spazi ulteriori rispetto alla mera residenza, identificabili come domicilio.

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IL PROGETTO - Secondo il Movimento 5 Stelle, il problema non è solo nel progetto in sé ma il modo in cui sono stati condotti i lavori propedeutici ai cantieri: "Non c'è mai stata - spiega Crimi - un'analisi delle reali esigenze dei pendolari (3 milioni al giorno, contro i soli 70 mila passeggeri delle 'frecce'), dei turisti che usufruiscono delle linee locali (22 milioni in tutta l'area gardesana), dei costi (circa 6 miliardi di euro investiti per risparmiare 20 minuti di tempo fra Milano e Venezia), della domanda di trasporto merci su rotaia (in diminuzione) e dell'impatto ambientale (il tracciato interessa addirittura discariche degli anni '80-'90 ancora da bonificare). Avanti con l'opzione 'zero': le linee esistenti sono più che sufficienti".

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