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Martedì, 16 Aprile 2024
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Dimenticati dallo Stato, non dall'Erario: sui terremotati la beffa delle tasse

Doveva essere una "No tax area", ma per i terremotati del Centro Italia è arrivata l'ennesima doccia fredda: "Il governo verrà a chiederci il conto pretendendo tempi strettissimi per il pagamento". Poi l'annuncio: "21 ottobre manifestazione a Montecitorio"

Tra le valli del cratere del terremoto del Centro Italia non è solo l'inverno alle porte a far paura: ben prima arrivano le scadenze dell'Erario a togliere il sonno a quanti da un anno sopravvivono tra i paesi devastati dal sisma.

Doveva essere una "No tax area", ma per i terremotati è arrivata l'ennesima doccia fredda. Artigiani e piccoli imprenditori dovranno pagare in un'unica soluzione le imposte che in questi mesi erano state sospese a causa del sisma. Mentre per chi non ha un'azienda i pagamenti saranno dilazionati in nove rate, comunque scomode per chi vive da mesi in hotel o in appartamenti in affitto.

"Il governo verrà anche a chiederci il conto, e lo farà pretendendo tempi strettissimi per il pagamento e nessuna proroga", spiega Francesco Pastorella a Today - citando Alberto Cavallaro dell'Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Macerata e Camerino -. E' l'ennesimo regalo del Governo... Come se loro, invece, i tempi per la consegna delle casette o la rimozione delle macerie li avessero rispettati".

Contributi previdenziali e assistenziali

Come si legge nei documenti forniti dal Coordinamento dei terremotati del Centro Italia secondo il decreto legge 189 "interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma", la prima scadenza riguarda i contributi previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi fino al 30 settembre 2017. Devono essere versati entro il 30 ottobre 2017, o in unica soluzione oppure in 18 rate, previa istanza di cui la prima entro il 30 ottobre. ( D.L. 189/2016 Art.48 comma 13)  

Per soggetti non imprenditori o professionisti, la misura della sospensione delle ritenute (la cosiddetta Busta paga pesante) è in vigore fino a dicembre 2017. La ripresa della riscossione è prevista per il 16 febbraio 2018, in unica soluzione, oppure con nove rate di pari importo (comma 11). Lo stesso comma prevede che un decreto del Ministero delle Finanze possa portare la rateazione ad un massimo di 18 rate.
Per i soggetti imprenditori, agricoltori o professionisti la sospensione del versamento delle imposte è in vigore fino al 30 novembre 2017 mentre la ripresa della riscossione è prevista per il 16 dicembre 2017 per tutti i tributi sospesi. In unica soluzione.

"Beffa nella beffa - commentano dal coordinamento dei terremotati - l'unico modo che avremo di poter onerare le imposte sarà quello di richiedere un prestito". E in effetti per i terremotati è possibile richiedere entro i primi di novembre un finanziamento garantito dallo Stato che deve essere erogato entro il 30 novembre 2017 . (ndr, un finanziamento che verrà erogato se ci saranno le risorse disponibili pari a 380 milioni di euro)

Non solo. "Dopo aver sentito equitalia, agenzia delle Entrate, Inps Inail, è emerso che le rate non pagate dei piani di rateazioni per effetto della sospensione vanno pagate in unica soluzione al momento della ripresa dei versamenti con le scadenze sopra indicate. Non sono previste rateazioni".

Terremotati a Montecitorio il 21 ottobre

"Ovviamente questa è la punta dell’iceberg di una situazione caratterizzata da ritardi tanto incredibili quanto inaccettabili". Casette in ritardo, macerie ancora sul posto nei paesi devastati, viabilità precaria, e come non ricordare la gestione quanto meno discutibile dei fondi degli sms solidali", commenta Pastorella che annuncia per il 21 ottobre una grande manifestazione dei terremotati a Roma, davanti a Montecitorio.

"Per mesi abbiamo cercato un dialogo con il governo - commentato dal comitato - ma le nostre proposte e i solleciti a fare presto sono stati ignorati del tutto. Ci avviamo al secondo inverno e ancora migliaia di persone sono fuori dalle loro case, lontani dai luoghi nei quali avevano deciso di vivere. La consegna delle Sae è in molte aree del cratere in alto mare, le macerie sono tutte lì (come se non fossero passati 14 mesi). Interi borghi sono isolati a causa di una viabilità mai ripristinata e alcuni mesi fa abbiamo dovuto subire persino l'affronto della "gestione" dei fondi degli sms solidali, destinati a piste ciclabili e altri progetti del tutto inutili. Ciò che più ci ha convinti a scendere in piazza però è stata la totale insensibilità nella comprensione delle esigenze reali dei terremotati, la distanza siderale tra chi siede nelle stanze dei bottoni e chi - come noi - vive il dramma di aver perso il passato, il presente e spesso anche il futuro."

"Tra i 96 comitati annoveriamo fior di professionisti, ingegneri, architetti, geometri, avvocati che hanno contribuito ad avanzare proposte risolutive che porteremo all’attenzione del governo", continua Pastorella. 

Assemblee popolari nei comuni del cratere

Sabato scorso, ad esempio, a San Severino Marche 200 persone, 6 sindaci e molti amministratori locali si sono confrontati ed hanno convenuto che è giunto il momento di manifestare, di alzare la testa, di gridare quello che finora è stato fatto. Poco e male. Il ciclo di assemblee proseguirà domenica 15 alle 11 ad Amatrice (sala cinema). Poi ci sposteremo di quasi 100 chilometri e alle 15 ci vedremo a Ussita (ristorante Mezzaluna) per un nuovo incontro. Tutte assemblee popolari propedeutiche alla grande manifestazione del 21 ottobre ore 10 in piazza Montecitorio a Roma.

Le richieste dei terremotati

Il coordinamento avanza attraverso Today alcune soluzioni elaborate da Alberto Cavallaro dell'Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Macerata e Camerino. Richieste che, commenta Pastorella, "andrebbero prese in considerazione insieme ad altre possibili soluzioni che attualmente non sono state previste dal governo o per le quali non ci sono ancora certezze". E indica quali:

Aliquota agevolata al 10% per i contratti di affitto a canone concordato, come già successo durante il terremoto de L'Aquila nel 2009 e dell'Emilia nel 2014. La possibilità di prorogare le detrazioni per le spese di ristrutturazione, bonus mobili e risparmio energetico anche dopo il 31 dicembre. Così la reintroduzione della detrazione per gli impianti di sicurezza e videosorveglianza. Ma ancor di più la proroga della sospensione dei mutui anche per le seconde case e per chi ha dovuto chiudere la propria attività commerciale perché si trova in zona rossa. 

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