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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il punto

Che cosa sta succedendo dentro il Terzo Polo

Calenda teme che Renzi voglia far saltare il banco alla prima occasione utile. Renzi minimizza e dice che "è già tutto deciso". In mezzo ci le sorti di Forza Italia

È come se, a un certo punto, Carlo Calenda abbia deciso che la federazione fra la sua Azione e Italia Viva di Matteo Renzi si dovesse fare subito, senza ulteriori attese. È come se, da un giorno all'altro, avesse preteso di fare tutto e adesso. O mai più. Ricorda molto lo stesso impulso che aveva mosso Calenda in campagna elettorale quando, dopo un ultimatum, aveva rotto con il Partito democratico di Enrico Letta, non appena questo aveva messo piede nella casa di Bonelli e Fratoianni.

Adesso, stando a quanto raccontato da chi gli è vicino, Calenda vuole fare la federazione a tutti i costi perché i recenti comportamenti di Matteo Renzi lo hanno spaventato. L'ex ministro teme che il suo alleato possa temporeggiare in attesa di vedere se ci possa essere un progetto politico migliore nel quale buttarsi. Sopratutto adesso che Silvio Berlusconi non sta bene e Forza Italia rischia di implodere. Per questo il vicepremier Antonio Tajani oggi ha sentito il bisogno di precisare che "non esiste un centro alternativo a Fi. Tutti quanti, anche qualche uccello del malaugurio, si auguravano che Fi implodesse, implodono gli altri e Fi è sempre lì, viva e vegeta a guarda al futuro".

Fra Renzi e Calenda volano stracci: Terzo Polo al capolinea?

Le dichiarazioni più recenti del leader di Azione svelano questa preoccupazione, cioè il fatto che lui non si fidi più di Renzi, che si rifiuterebbe di prendere l'impegno di sciogliere Italia viva quando nascerà il nuovo partito e starebbe bloccando ogni passo avanti sulla strada del partito unico. "Io ho l'impressione che lui voglia bloccare tutto fino alle Europee ritardando ogni decisione e poi si vedrà in attesa della prossima mossa del cavallo. - ha detto proprio Calenda -. A differenza di Renzi su questo partito lavoriamo tutti 25 ore al giorno insieme a Elena Bonetti, con cui ho un ottimo rapporto. Ma il nostro progetto non può dipendere da una persona che per il 90% del suo tempo fa altro e che ogni tanto torna e dice "no, non facciamo così, facciamo col e smonta tutto il lavoro fatt", spiega il leader di Azione.

Insomma il terrore di Calenda è quello che Renzi non si voglia prendere responsabilità adesso per essere libero in futuro di puntare su un progetto più importante. Per questo Calenda sta cercando di mettere i renziani al muro: per blindare la federazione. Visto anche che dalle parti di Renzi, qualcuno, maliziosamente, non ha mancato di precisare come, alle scorse elezioni, i candidati di Italia Viva abbiano surclassato quelli di Azione. Per cui forse qualcuno si sta anche chiedendo: a chi conviene di più la federazione?

La proposta in tarda serata e l'incontro

Dunque Calenda incalza e ieri sera Azione ha pubblicato sui propri social un documento riguardante la proposta per la costituzione del partito unico, inviato solo a Renzi ma trasmesso a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva. Italia Viva ha risposto a questa missiva, rimarcando anche la propria disponibilità a partecipare alla riunione del Comitato politico del Terzo polo convocato alle 18,30 da Carlo Calenda. Lo stesso leader di Azione, dopo l'annuncio della convocazione dell'organismo, aveva lanciato l'allarme: "Ogni due secondi esce una dichiarazione più o meno insultante di un dirigente/parlamentare di Italia Viva. Ricordo pacatamente che abbiamo una riunione alle 18.30 per discutere di una questione di merito cruciale. Cerchiamo di arrivarci. Pace e bene". Adesso, da Iv, arriva la conferma dell'appuntamento.

Rapporto difficile e scambi di accuse

Dietro lo scontro poi si nasconde anche un rapporto personale ormai ai ferri corti. I personalismi e il carattere dei due non aiuta ad avvicinarli. Il problema, come confermato dai parlamentari dei due schieramenti, è che non c'è massima fiducia fra loro. Calenda è convinto che Renzi sottobanco voglia sabotare l'unione mentre persegue i suoi interessi personali (dalle conferenze per il regime saudita alla direzione del quotidiano Il Riformista). Dall'altra l'ex presidente del consiglio accusa di Calenda di autoritarismo senza essere stato politicamente efficace, come avrebbero dimostrato i risultati delle ultime elezioni politiche, regionali e amministrative.

Alla fine ha parlato anche Matte Renzi. "Sono nella fase zen. Il progetto del Terzo Polo è talmente importante che non vale la pena di litigare. Io la penso così. È già tutto già deciso, la tempistica è decisa". Iv si scioglierà perché "quando si è fatto il congresso, quando nasce il partito nuovo si sciolgono quelli vecchi”. Ci sarà un contendente di Iv al congresso? "Io non lo sono. Io ho preso l'impegno di fare un passo di lato e do una mano dall’esterno. Ho fatto un passo indietro perchè il progetto parta” ha confermato il leader di Italia viva, che è un progetto "vivissimo e lotta insieme a noi".

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