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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Grandi opere, i 5 stelle si accorgono che non si può più dire "No"

Nonostante il costo del Terzo Valico andrebbe a superare i benefici per 1 miliardo e 576 milioni, la tratta ferroviaria Tortona/Novi Ligure-Genova verrà costruita comunque

Dopo la Tap e in attesa della Tav, il ministro Toninelli si è accorto che il "Terzo valico" non può che andare avanti. Se non è un passo indietro è un passo a lato quello dei 5 stelle in merito al dossier "grandi opere", forse quello più spinoso da quando il Movimento è forza di governo, diventanto per così dire 'responsabile'. 

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ufficializza il via libera alla prosecuzione dei cantieri del Terzo valico dei Giovi con un video pubblicato su Facebook: la linea ferroviaria ad alta capacità e velocità che collega Genova a Tortona e, da qui, a Milano non può essere fermata perché "il totale dei costi del recesso ammonterebbe a circa 1,2 miliardi di soldi pubblici".

Toninelli entra nel merito e spiega che il governo intende prendere alcuni accorgimenti nel completamento di un'opera dal costo complessivo di 6,2 miliardi di euro, di cui 1,5 sono già stati spesi. 

Terzo valico, il dossier avvelenato

Dalla nascita, negli anni 90, tante vicissitudini hanno riguardato il progetto del Terzo valico dei Giovi: dalla sua bocciatura, per ben due volte, da parte del Ministero dell'Ambiente, sino agli scandali giudiziari che hanno portato al commissariamento di Cociv, il Consorzio Collegamenti Integrati Veloci che sta costruendo l'infrastruttura che dovrebbe essere completata entro il 2021 inserendosi nel cosiddetto Corridoio Reno - Alpi.

Dall'analisi costi-benefici realizzata emerge che "il costo dell'opera a finire, attualizzato a 30 anni, supererebbe i benefici per una cifra di 1 miliardo e 576 milioni. Dentro questo miliardo e mezzo ci sono varie voci, per esempio i minori ricavi dei concessionari autostradali oppure 905 milioni di euro di accise sulla benzina che non verrebbero incassate dallo Stato per via del cambio modale da strada a ferrovia.

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Il Terzo Valico, 53 chilometri prevalentemente in galleria

Poi c'è il versante giuridico, e l'analisi svolta fa una previsione sui costi di abbandono dell'opera. Al miliardo e mezzo già speso, per lavori già eseguiti, che non è contemplato nell'analisi giuridica, ma che a quel punto sarebbe speso per nulla, va aggiunto almeno un decimo del valore residuo del contratto: parliamo quindi di 463 milioni da risarcire al contraente generale che sta costruendo l'infrastruttura. Poi ci sono i lavori che il contraente generale affida a terzi, visto che realizza l'opera in proprio soltanto per il 40%: qui i costi, i danni e i mancati utili da pagare potrebbero attestarsi su una somma superiore a un decimo e ricadrebbero su rete ferroviaria italiana, quindi in definitiva sullo Stato.

Come cambierà il Terzo Valico

"Se vogliamo rimediare almeno in parte ai danni del passato, rendendo il Terzo Valico un'infrastruttura utile dal punto di vista logistico e adatta a migliorare anche il servizio regionale sulla tratta parallela- detta la linea il ministro Toninelli - bisogna innanzitutto che esso sia davvero ben collegato con Genova:  i binari devono arrivare fin dentro il porto".

Terzo Valico: l'analisi costi-benefici e l'analisi giuridica

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Toninelli punta a rendere pienamente operativo lo snodo retroportuale di Alessandria che peraltro insiste su un'area di proprieta' di Rfi e Mercitalia.

"Alessandria deve essere e sarà il retroporto naturale di Genova perché ha tutte le caratteristiche per diventarlo".

Il rispetto alle prescrizioni dell'osservatorio ambientale il ministro dei trasporti prescrive che il trasferimento del materiale di risulta del cantiere dovrà avvenire su ferro e solo marginalmente su gomma.

Infine, Toninelli si concentra su una serie di azioni a corredo che vanno dal potenziamento dei servizi regionali al possibile raddoppio della linea Andora-Finale Ligure ed interventi sul nodo ferroviario di Genova per ridurre il traffico su gomma.

"M5s non è contrario alle grandi opere"

Per il Movimento 5 stelle l'approccio del ministro Toninelli nei confronti del Terzo Valico dei Giovi sfata definitivamente la favoletta "di un M5s contrario a priori alle grandi opere". Come spiegano i senatori 5 stelle della commissione Lavori Pubblici e trasporti "di fronte a costi di recesso pari a 1,2 miliardi, l'unica strada da percorrere è concludere l'opera ma far sì che essa possa essere davvero utile".

"Questo governo ha messo da parte ogni pregiudizio guardando all'interesse dei cittadini e di chi sull'opera ci sta lavorando da anni. .Far arrivare i binari al porto di Genova è una scelta tanto ragionevole quanto ovvia: solo così questa infrastruttura può avere un senso in chiave economica. Altrettanto importante è rendere pienamente operativo lo snodo retroportuale di Alessandria. Il tutto realizzando i lavori con tutti gli accorgimenti ambientali del caso."

Tutti i no che i 5stelle rischiano di rimangiarsi 

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