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Giovedì, 25 Aprile 2024
PRIMARIE PD

Pd, un "partito dopato"

Congressi convocati senza rispettare i termini e un'anomalia nella gestione dei tesseramenti. Con le primarie in vista, il caso "tessere dopate" si abbatte sul Pd: Cuperlo e Civati chiedono chiarezza, Renzi nicchia

ROMA - Prima la lite sulla data. Poi quella sulle regole. E, "dulcis in fundo", quella sui tesseramenti. La strada verso le primarie del Pd si fa sempre più ricca di ostacoli e punti bui. L'ultimo caso che scuote i democratici d'Italia è la questione "tessere dopate". 

A dare il via ad un effetto domino incontrollato di voci e ricorsi è stato il congresso per l'elezione del segretario provinciale del Pd di Frosinone. "Deve essere annullato" hanno tuonato Sara Battisti, Alessandro Martini e Mario D'Alessandro, tre dei quattro candidati. I motivi della richiesta? Le "gravissime scorrettezze che ne hanno danneggiato e inficiato la validità" e le "anomalie nella gestione del tesseramento e casi di congressi indetti senza rispettare i termini di convocazione". Tradotto: è in atto un aumento esponenziale, e ingiustificato, di tesseramenti nei giorni immediatamente precedenti alle votazioni. 

Da Milano ad Asti, passando per Torino, Caserta, Rovigo e Catania, il caso "tessere dopate" si è allargato a macchia d'olio in un conseguirsi di cattivi pensieri e di richieste di annullamento. Tanto che a finire nella contesa sono stati anche i "grandi" democratici: con Cuperlo e Civati che hanno chiesto chiarezza, e al più presto, mentre Renzi è rimasto abbastanza "freddo" e distaccato. 

Gianni Cuperlo, descritto da chi gli è vicino come "molto infastidito", ha addirittura scritto una lettera alla commissione nazionale per il congresso, chiedendo di sanzionare "la distorsione di gruppi organizzati". "Non possiamo accettare la moltiplicazione abnorme del numero degli iscritti a ridosso delle procedure di voto, e talvolta durante le stesse" ha scritto Cuperlo. "Ci sono, in tutta evidenza, regole da rivedere ma intanto va sanzionata la distorsione di gruppi organizzati che dimostrano scarso o nullo interesse per il confronto interno e per l'impegno di militanza".

Un altro cambio di regole sembra essere quanto mai vicino. Un momento di "tranquillità" per il Pd sembra essere come sempre lontano. 

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