Dopo settimane di insulti, più o meno "velati", potrebbe essere finalmente arrivato il momento della pace fra il ministro all'integrazione Cecile Kyenge e la Lega Nord. A fare da apripista è stato il sindaco di Verona, e vice segretario federale del "popolo verde", Flavio Tosi. 

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"Porgo le mie scuse al ministro Kyenge, se qualcuno della mia parte politica l'ha offesa e se qualcuno non le ha fatte", ha detto il primo cittadino scaligero durante il suo intervento all'Africa Summer School. Chiaro il riferimento agli insulti di Calderoli, che aveva definito il ministro "un orango", o al mancato intervento di Roberto Maroni, al quale la Kyenge aveva chiesto di fare cessare "i continui e ormai intollerabili attacchi" nei suoi confronti. Un mancato intervento che aveva portato il ministro a declinare l'invito alla festa della Lega Nord dell'Emilia Romagna. 

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"Fermo restando - ha continuato Tosi - che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta". Quindi, il tentativo di stemperare i toni: "Tra il segretario Roberto Maroni e il ministro Cecile Kyenge non c'è stata una polemica aspra. C'è stato qualcuno che nella Lega Nord, in maniera stupida, ha sbagliato insultando il ministro. E la Lega ha preso provvedimenti". 

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Poi, a fine intervento, ancora parole di vicinanza: "Esprimo la solidarietà della città e la mia personale per gli insulti". Una solidarietà che, evidentemente, non ha lasciato indifferente la Kyenge che ha "ringraziato il sindaco per le sue parole".