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Venerdì, 29 Marzo 2024
Possibili scenari

I sei possibili Premier se Draghi va al Quirinale

Ci sono tre nomi più tecnici e tre nomi più politici. Hanno in comune il fatto di circolare nei palazzi come possibili successori di Mario Draghi

Con la autocandidatura alla carica di Presidente della Repubblica di Mario Draghi, ora non soltanto si è aperto ufficialmente il totoquirinale, ma anche il totopremier. Se Draghi dovesse succedere a Mattarella, chi prenderà il suo posto come capo dell’esecutivo? Uno dei nomi che circola è il Ministro dell’Economia  Daniele Franco, che è una persona molto stimata e apprezzata dal segretario del partito Democratico Enrico Letta. Sarebbe anche l’uomo giusto per avere la garanzia di un continuum con il Governo precedente, che è la necessità espressa proprio da Draghi in occasione della conferenza stampa di fine anno. Se Draghi va al Colle, ci vuole un altro che sappia fare tutto quello che avrebbe fatto Draghi e Franco è un nome spendibile. Del resto, in una intervista a Today.it, anche il sottosegretario agli affari esteri Benedetto Della Vedova ha ribadito la necessità di un nome che piaccia a questa stessa maggioranza di governo per andare avanti sul solco del Pnrr, pena la crisi di Governo.

C’è poi il nome di Marta Cartabia, già speso per la corsa al Quirinale, adesso potrebbe essere anche la candidata per la prossima carica di presidente del Consiglio. Il problema è che non piace per niente al Movimento 5 Stelle. I pentastellati la guardano come chi ha osato smontare la riforma della giustizia Bonafede, attaccando al cuore della prescrizione. Se è per questo, di base i 5 stelle non apprezzerebbero per niente che Draghi andasse al Colle, almeno per due motivi: primo c’era un accordo di Governo per portare a termine un progetto sotto la guida di Draghi e i pentastellati, a cui non piacciono mai questi cambi in corsa, non vogliono sia qualcun altro a guidare il timone, visto anche alcuni risultati portati a casa fino ad ora (vedi superbonus); Conte e i suoi stanno ragionando su un nome per il Colle che possa piacere al Movimento e non è certo l’ex Presidente della Bce.

Nei palazzi si parla anche di Vittorio Colao, manager e ministro dell'Innovazione tecnologica, molto apprezzato da Draghi e tanto basta perchè con Draghi capo dello Stato, qualsiasi uomo di sua fiducia come Premier andrebbe bene.

Poi ci sono i nomi politici: Dario Franceschini, Giancarlo Giorgetti e Mara Carfagna, così come Renato Brunetta e Lorenzo Guerini. Sono politici, il loro problema è che rischiano sempre i veto di qualcun altro, ma sono anche le figure più neutre e più digeribili ognuno rispettivamente dal proprio campo avversario.

Frenata sulla candidatura di Berlusconi 

Intanto ieri i vertici del centrodestra si sono ritrovati tutti insieme a Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi, dove hanno pranzato. Portata principale: il Quirinale. ”Nel Centredestra rinnovato impegno per alleanza solida” ha detto il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, che ha parlato di un “rinnovato impegno comune per un’alleanza solida e coesa: tutte le tappe da oggi in poi che ci porteranno all’elezione del prossimo capo dello Stato saranno concordate e decise insieme. La strategia, il nome che proporremo, non ci vedrà divisi, in nessun caso".   Dunque la destra di prepara a fare riunioni per l’elezione dei delegati e decidere un candidato che, a questo punto scontato non è. Perchè, seppur tutti siano concordi nel dire che su Silvio Berlusconi si possa formare un fronte ampio, è pur vero che ieri è stato lo stesso fondatore di Forza Italia a frenare, dicendo che la decisione (che prima sembrava già presa) arriverà solo dopo le feste natalizie.

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