rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Con la sfida su Tav e trivelle la Lega mette in luce le contraddizioni del M5s "di governo"

A rischio non c'è assolutamente la tenuta dell'esecutivo. Ma la sfida lanciata dalla Lega su Tav (scenderà in piazza per il sì) e trivelle (se "al largo") mette in luce contraddizioni del M5s "di governo": il rischio che parte dell'elettorato pentastellato si senta ingannato è alto

Il governo "va avanti", assicura Salvini. Ed è proprio così, a rischio non c'è la tenuta dell'esecutivo. Ma la sfida lanciata dalla Lega a Di Maio e ai pentastellati appare evidente, perché va a toccare  alcuni temi molto cari a quella parte dell'elettorato che il M5s ha attirato a sé nel corso degli ultimi anni ponendo l'attenzione su tematiche ambientaliste. Non una sola sfida, a dirla tutta. Sono ben due le sfide ai partner di governo che Matteo Salvini lancia nel salotto di Bruno Vespa: "Trivellare vicino alla costa no, ma dire no per partito preso a ricerche di energia in mezzo al mare no" afferma il leader della Lega a 'Porta a Porta', tornando sul caso delle trivellazioni, dopo la decisione del M5S di fare retromarcia e sospenderle con un emendamento. "Non possiamo far finta che il mondo si sia fermato" sottolinea Salvini.

Sul tema che ha dato filo da torcere ai 5 Stelle negli ultimi giorni, interviene anche la sottosegretaria all'Ambiente in quota Lega, Vannia Gava. "Non posso approvare una impostazione tutta volta a dire No come quella che sta alla base dell'emendamento dei 5 stelle sul tema delle trivelle - va giù dritta la sottosegretaria -. È sbagliato bloccare le autorizzazioni per le trivelle: non possiamo consentire che la paura blocchi lo sviluppo".

No Tav - Si Tav: L'ipotesi referendum c'è

Ma nei pensieri di Salvini, non c'è solo il tema trivelle. Mentre all'orizzonte si profila il no alla Tav dell'analisi costi benefici, Salvini apre definitivamente la strada al referendum sull'alta velocità: "O è un no ben motivato o chiediamo un parere agli italiani", dice ancora a 'Porta a Porta', mentre poco prima il capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Riccardo Molinari, aveva annunciato il sostegno della Lega alla manifestazione si Tav in piazza Castello a Torino. Una posizione che fa infuriare il senatore torinese pentastellato Alberto Airola. "La Lega alla manifestazione pro-Tav? Una vergogna", sbotta con l'Adnkronos, dichiarandosi "allibito dalla violazione del contratto di governo" che a suo avviso starebbe commettendo il Carroccio di Matteo Salvini.

Tav, l'analisi costi/benefici c'è ma resterà segreta, almeno per ora 

Il leader leghista però non si scompone e anzi, smentisce le tensioni che secondo alcune fonti si starebbero registrando all'interno del governo giallo-erde: "Andiamo avanti. Il governo va avanti - sottolinea da Vespa - nonostante gli uccelli del malaugurio".

Salvini dice sì alla trivelle: Rabbia M5s

"Sono certo che Salvini riporterà i suoi sottosegretari sulla giusta strada". Lo afferma il sottosegretario agli Esteri del M5s Manlio Di Stefano in un tweet in cui pubblica anche una foto del vicepremier che indossa una felpa a favore dello stop alle trivelle. "Solo qualche mese fa la Lega era super determinata in fin dei conti e fermarle significa più lavoro e meno inquinamento", aggiunge Di Stefano.

Trivelle nei mari italiani, se ne torna a parlare nonostante le promesse elettorali

Quella dell'ambiente è una della "cinque stelle originarie", è un tema decisivo per la genesi stessa del M5s, che si è sempre considerato (a torto o a ragione) la realtà politica più vicina ai tanti comitati e associazioni che, da nord a sud, si battono localmente in difesa dell'ambiente. Ma governare obbliga a scelte talvolta distanti da quelle che erano le promesse. La Lega non punta quindi a mettere in forse la stabilità del governo. Il risultato, volontario o meno, della posizione "aperta" del Carroccio su Tav e trivelle è mettere in luce alcune crepe interne al M5s, che sulla Tav si gioca molto. Nei Comuni della Val di Susa vicini al cantiere dell'alta velocità, i Cinque Stelle hanno ottenuto percentuali da capogiro: a Venaus, uno dei centri simbolo della lotta, il 60 per cento. Nella Puglia dei No-Triv, i Cinque stelle hanno sfiorato il 43 per cento. A Melendugno, in provincia di Lecce, punto di approdo del gasdotto Tap, hanno preso il 67 per cento e il sì al gasdotto ha lasciato delusa e interdetta la base."Cedere" alla Lega su Tav e trivelle non è nemmeno lontanamente immaginabile, questo pensano in casa M5s: il rischio che parte dell'elettorato si senta ingannato è alto. Ne va della credibilità stessa del M5s, secondo molti osservatori. E con l'obiettivo di ridurre il distacco dalla Lega (che secondo i sondaggi c'è sempre) una linea dura su Tav e trivelle servirebbe a dimostrare all'elettorato di Di Maio che non è Salvini a dettare la linea.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Con la sfida su Tav e trivelle la Lega mette in luce le contraddizioni del M5s "di governo"

Today è in caricamento