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Martedì, 19 Marzo 2024
Parole dure

L'ultimatum di Giuseppe Conte a Mario Draghi

Il leader dei 5S chiede risposte "chiare" che non sarebbero arrivate dall'ex banchiere della BCE

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è intervenuto sulla crisi di governo, dopo una lunga riunione del Consiglio nazionale del Movimento di oggi pomeriggio in cui non sono mancate le tensioni. Nel corso di una diretta su Facebook, l'ex premier di origini pugliesi ha ribadito come il Movimento 5 Stelle con "coerenza e linearità" non abbia votato il decreto Aiuti che conteneva la norma sul termovalorizzatore a Roma.

Per Conte era quindi un messaggio diretto al premier Mario Draghi, che "ne ha tratto le conseguenze" e ha puntato il dito contro l'ex numero uno della BCE, sul quale i pentastellati avevano riposto fiducia sulla decisione di "optare per un percorso diverso" rispetto alla scelta di dimettersi. Ricordando quanto accaduto a Palazzo Madama, "il non voto del Movimento al Senato non era il significato di un voto contrario alla fiducia, ma dal comunicato di Draghi abbiamo visto che la nostra linearità è stata intesa come elemento di rottura".

Le nove condizioni di Conte a Draghi

Conte chiede ancora risposte "chiare" che - afferma - non sono arrivate dal premier Draghi. "C'è stata qualche generica apertura su alcune delle urgenze segnalate ma nessuna indicazione concreta", ha ribadito l'avvocato pugliese ricordando le priorità del Movimento presentate in un documento di nove punti e consegnato Draghi per superare l'emergenza economica e sociale del paese.

Non è un ricatto nei confronti del premier Draghi che ha presentato le dimissioni, respinte dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. E' proprio il Movimento che si sente vittima di ricatti subiti, afferma l'avvocato pugliese. Per questo Conte rilancia una decisione in capo a Draghi perché senza risposte chiare sui punti del documento consegnato, il M5s non potrà condividere una responsabilità diretta di governo. 

L'ultimatum di Conte si arricchisce con una forte accusa al premier, che ha scelto di consegnare le dimissioni in mano a Mattarella. "Draghi si assume la responsabilità della sua decisione", rimarca Conte che poi ricorda come le dimissioni del premier siano "arrivate nonostante avesse una maggioranza". L'avvocato pugliese riconosce il ruolo "scomodo" del Movimento, che "avrebbe mandato giù di tutto", in un riferimento alle battaglie degli ultimi mesi dei pentastellati per il Superbonus, il reddito di cittadinanza e altre misure bandiera.

Chi chiede a Mario Draghi di non lasciare il Governo

E infine, l'ennesimo ultimatum all'ex banchiere Draghi, ricordandogli che il Movimento è entrato nel governo con richieste chiara: garantire la transizione ecologica e tutelare le fasce più deboli. "Non è più tempo di dichiarazioni di intenti ma è tempo di definire una agenda di governo chiara e puntuale e un cronoprogramma specifico.

Spetterà quindi a Draghi valutare se ci sono le condizioni per garantire a M5s di svolgere la sua azione poltica, consentendo ai grillini di poter godere del "rispetto e medesima correttezza accordata da M5S alle altre forze poltiiche", ha affermato Conte passando la palla a Draghi.

Ma i dubbi restano: si va verso un Draghi bis o l'Italia sarà traghettata verso le elezioni? Saranno giorni di pressing per il premier, che mercoledì 20 si presenterà alle Camere e comunicherà la sua decisione finale. 

Il governo Draghi bis si allontana, con o senza il Movimento 5 stelle

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