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Giovedì, 18 Aprile 2024
Crisi economica / Germania

Crisi Ue, Merkel vuole 'diritto di ingerenza' su bilancio Stati membri

La cancelliera al Bundestag: "Favorevole al rafforzamento del commissario Affari economici". Steinbrueck (Spd): "La Germania ha fatto mesi di mobbing contro la Grecia"

"Riteniamo, e lo dico a nome di tutto il governo tedesco, che potremmo fare un passo avanti assegnando all'Europa un vero diritto di ingerenza sui bilanci nazionali". Così Angela Merkel in un discorso davanti al Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco, ha rilanciato l'idea di affidare al commissario europeo agli Affari economici il potere di veto sui bilanci nazionali degli Stati membri dell'Ue.

IL VETO. Questa "possibilità", ha precisato la cancelliera, sarebbe "necessaria" quando gli Stati membri "non rispettano i limiti fissati per la stabilità e la crescita". "Quando avremo un meccanismo capace di dichiarare non valido un bilancio - ha detto Merkel davanti ai deputati tedeschi - allora saremo al punto in cui avremo certamente bisogno di qualcuno della commissione che abbia autorità in materia e non c'è che il commissario agli Affari economici che può farlo".

"So che numerosi Stati membri non sono ancora pronti a ciò, sfortunatamente ma ciò non cambia il fatto che ci batteremo per esso", ha dichiarato Merkel tra gli applausi.

La leader Cdu se l'è poi presa con chi ha respinto subito l'idea, di recente avanzata dal ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble: "Sono stupita che non appena qualcuno fa una proposta per migliorare la credibilità (dell'Europa), subito si gridi a 'non va, la Germania si isola, non lo faremo'. Non è così che costruiremo un'Europa credibile", ha concluso.

LA REAZIONE. Peer Steinbrueck, candidato dell'Spd alla cancelleria, ha accusato senza mezzi termini la cancelliera tedesca di "fare il doppio gioco" nella battaglia tesa a superare la crisi nell'eurozona. "Merkel ha permesso che la coalizione nero gialla (formata da Cdu-Csu e Fdp, attualmente al governo, ndr) esercitasse mesi di mobbing contro la Grecia".

Per lo sfidante socialdemocratico alle elezioni dell'anno prossimo, "nè Helmut Kohl, nè altri predecessori, avrebbero permesso di abusare in questo modo della politica interna di un partner Ue". E' per questo che in Europa "si contano "molti cocci".

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