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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Unioni civili, l'Italia non segue l'Irlanda: no alle nozze gay

Il referendum in Irlanda ha dato nuova spinta all'azione del governo sul tema delle unioni civili, ma il premier ribadisce: "L’Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà". Niente nozze gay, ma riconoscimenti alle coppie di fatto

L’onda lunga del referendum in Irlanda che ha detto sì ai matrimoni gay è arrivata anche in Italia, dove però sembra aver già perso potenza: dal governo arriva sì una nuova spinta verso le unioni civili, ma Renzi ribadisce: l’ispirazione è il modello tedesco. “L’Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà, e sarà votata tra luglio e settembre. Anche in questo caso replichiamo il modello tedesco, diverso dal modello irlandese. Credo che possa funzionare e avere i voti in Parlamento”. A dirlo è Matteo Renzi, in un intervista alla tv Primo Canale. 

NO ALLE NOZZE GAY - Nel ddl Cirinnà è ben chiaro che non saranno consentite le nozze tra persone dello stesso sesso. Argomento fin troppo controverso e sul quale partiti come Ncd hanno già fatto piovere una valanga di emendamenti (dal partito di Alfano ne sono arrivati 2778, come ricorda il Corriere, e di questi 282 sono firmati da Carlo Giovanardi). L’esponente Pd spiega: “Il testo base approvato dalla commissione Giustizia del Senato si fonda sull’articolo 2 della Costituzione e non sull’articolo 29. Tale articolo dice che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità. Parliamo di coppie, dunque. Ma sia chiaro, le unioni civili non sono equiparabili al matrimonio e sia chiaro anche che le adozioni restano riservate alle coppie di sesso diverso unite in matrimonio”. Resta però la cosiddetta step-child adoption, che prevede la possibilità per un “contraente dell’unione civile” di “adottare il figlio dell’altra parte”. Il ddl Cirinnà  garantisce alcuni riconoscimenti anche alle coppie di fatto, ai conviventi eterosessuali, per i non sposati come l’assistenza in ospedale, il subentro del contratto di locazione, la tutela del partner più debole. È falso, sostiene la Cirinnà, il fatto che con il riconoscimento delle unioni civili si possa accedere alla fecondazione assistita: "Questa legge non viene toccata e quei divieti rimarranno in vigore", dice.

LE TEMPISTICHE - “Spero che il testo arrivi in aula nella seconda metà di luglio - dice la Cirinnà - sono sicura che in commissione si troverà la quadra e che si dialogherà per trovare la giusta soluzione”. Ma al Senato si preannuncia una lunga battaglia. Finora gli emendamenti presentati sono 4038, quasi tutti del centrodestra. Il prossimo 3 giugno ci sarà la seduta della commissione Giustizia, nel corso della quale sarà chiesta la calendarizzazione, come già anticipato dalla Cirinnà. L’ipotesi che si sta vagliando, secondo il Corriere, è quella del cosiddetto “canguro”, come si fece già per le riforme costituzionali, per ridurre al massimo il numero degli emendamenti e accelerare i tempi. 

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