Al netto delle incognite sul voto segreto la legge sull unioni civili dovrebbe superare lo scoglio del Senato. Il pallottoliere, al momento, vede una maggioranza sufficiente, per quanto sul filo, a favore della stepchild adoption nel ddl Cirinnà. Superiore ai 161 voti che rappresentano la maggioranza assoluta. Vediamo come si ottengono. 

FACCIAMO I CONTI - Il Pd, che al Senato ha 112 parlamentari, conta che, al momento del voto, i sì saranno almeno 90 e che meno di una ventina diranno no alle adozioni o magari alcuni non parteciperanno al voto. Dal Movimento 5 stelle arriverebbero altri 28-30 voti, su un totale di 35 senatori, ci sono 5-7 defezioni, anche a causa di due senatrici in maternità, su 35 (anche se i grillini assicurano che ne mancheranno solo 2). 

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Dati per certi una ventina di voti dal gruppo Misto di cui fa parte anche Sel e gli ex M5S, da Ala dovrebbero arrivare altri 19 sì, tanti sono gli esponenti del gruppo ma magari qualcuno col voto segreto non voterà. Un'altra deina di voti arriverebbero dal gruppo Per le Autonomie-Psi-Maie. Con questi numeri la maggioranza supererebbe quota 169, ben sopra la maggioranza assoluta. Ma ci sono anche alcuni esponenti di partiti che si dichiarano contrari che invece vogliono votare a favore come D'Onghia e Bernini. 

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SCONTRO SUGLI EMENDAMENTI - Ancora nulla di fatto, invece, tra Pd, Lega e Fi sugli emendamenti al ddl. Nessun passo avanti sul ritiro delle migliaia di emendamenti presentati dal Carroccio. Il nodo resta quello registrato ieri delle proposte di modifica che la Lega lascerebbe sul tavolo: tra queste, lamenta il Pd, ce ne sono circa 80 premissive di intere parti del testo. A questo stamattina si aggiunge la richiesta - annunciata nella riunione da Fi e Lega - di un centinaio di voti segreti sul testo.