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Giovedì, 25 Aprile 2024
SCIOPERI

"L'autunno si avvicina e sarà caldo": il 18 ottobre il primo sciopero generale

"Contro le politiche di austerità, per il rinnovo dei contratti, l’aumento di salari e pensioni". Per questo l'Unione sindacale di base ha indetto una giornata di proteste e mobilitazioni

L'autunno si avvicina "e sarà caldo". La promessa-avvertimento arriva dall'Unione sindacale di base che ha annunciato per il 18 ottobre il primo sciopero generale della stagione.

I motivi della protesta sono contenuti in un comunicato stampa dal tono "belligerante".

"L’ampliamento della flessibilità, annunciato dal governo con l’alibi dell’Expo 2015, insieme alla riprogrammazione dei fondi europei, hanno la chiara finalità di aumentare la ricattabilità dei lavoratori e la libertà di agire delle imprese. La pressione fiscale, in particolare quella operata dagli enti locali, è arrivata oltre ogni limite ed ha posto l’Italia al top in Europa per livelli di tassazione diretta ed indiretta".

Dall'altra parte "il governo sostenuto dal Presidente Napolitano conferma l’acquisto degli F35, costosissimi cacciabombardieri da guerra mentre sottrae fiumi di denaro alla scuola e alla ricerca pubblica, alla sanità, alla previdenza".

A fronte di tutto ciò "la disoccupazione non scenderà, né quella giovanile né quella generale e cresceranno invece l'indignazione e il desiderio di rivolta".

 Contro queste politiche la Confederazione Usb, la Confederazione Cobas e la Cub proclamano lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 18 ottobre 2013".

MOTIVAZIONI -  "Lo sciopero generale è indetto: per il rinnovo dei contratti, l'aumento di salari e pensioni e la riduzione dell'orario di lavoro; contro le politiche di austerità in Italia ed in Europa e contro il governo italiano delle larghe intese che quelle politiche gestisce; per la scuola e l'istruzione pubbliche, per la sanità e i beni comuni pubblici e per la costruzione di un diverso modello sociale e ambientale; per la nazionalizzazione di imprese in difficoltà o di interesse strategico per il Paese; per il diritto ad una vera democrazia fondata sulla partecipazione, che rifiuti deleghe autoritarie nei luoghi di lavoro e per una legge democratica sui diritti dei lavoratori e sulla rappresentanza sindacale".

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