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Mercoledì, 24 Aprile 2024
C'è chi dice no

I ribelli M5s lanciano il V-Day contro il governo Draghi

Stasera l'incontro su Zoom. L'evento è stato organizzato dal "facilitatore" salernitano Luca Di Giuseppe. La senatrice Barbara Lezzi è al momento l'unica big ad aver confermato l'adesione: "Non possiamo accettare di condividere il governo con Lega e Berlusconi". Ma l'ala pentastellata governista è pronta a rispondere con una controffensiva mediatica

C'è chi dice no. La fronda grillina lancia il V-Day contro il nascituro governo Draghi, proprio nel giorno in cui la delegazione del Movimento 5 stelle va alle consultazioni con il premier incaricato da Mattarella. Il fronte del "no" ad un esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce cerca di compattarsi a poche ore dal voto su Rousseau previsto per domani e giovedì e lancia un'iniziativa online che si terrà stasera alle 21 sulla piattaforma Zoom. All'appuntamento parteciperanno "portavoce, attivisti, giornalisti, intellettuali". "Pubblicheremo a poco a poco l'elenco degli ospiti", si legge nelle info su Facebook. Finora le adesioni sono poco più di 870.

Il V-Day contro il governo Draghi dei ribelli M5s

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Barbara Lezzi, senatrice salentina ed ex ministro per il Sud nel governo gialloverde Conte I, è la prima (e finora unica) big del partito a confermare la sua adesione all'iniziativa. "Confrontiamoci con serietà, senza fumo negli occhi, ma guardando al bene del Paese e alla sopravvivenza del M5s che non deve perdere la sua etica", scrive la parlamentare sulla sua pagina condividendo il link dell'evento. "Il M5s - rincara Lezzi - non può accettare di condividere il governo con Lega e, ancora di più, con Silvio Berlusconi. Un governo in cui, se allargato a quasi tutta la destra (Meloni esclusa) ricordo, non saremmo ago della bilancia, non avremmo la maggioranza relativa, potremmo incidere molto meno di quanto fatto fino ad ora perché non avremmo neppure espresso il presidente del Consiglio. Saremmo ininfluenti ma perderemmo per sempre la nostra reputazione. La nascita di questo governo ha avuto come obiettivo quello di far fuori Conte e di eliminare il tratto distintivo del M5s".

Luca Di Giuseppe: il facilitatore M5s che ha organizzato il V-Day contro il governo Draghi

È Luca Di Giuseppe ad aver creato l'evento su Facebook. Volto emergente della galassia Rousseau, salernitano, 23 anni, Di Giuseppe studia Giurisprudenza ed è un facilitatore regionale del "Team del Futuro", l’organizzazione che il Movimento 5 stelle si è dato "per supportare il capo politico". "Sto leggendo alcune ricostruzioni sui giornali - ha scritto sul suo profilo social - . In proposito vorrei chiarire che l’iniziativa di stasera nasce esattamente come quella che ci fu per i vitalizi: dal basso. Con diversi attivisti infatti abbiamo costruito un evento digitale in vista del voto su Rousseau che si terrà nelle prossime ore. Sono molto contento del fatto che parteciperanno anche diversi portavoce (nelle prossime ore pubblicheremo l'elenco dei partecipanti). Inoltre, credo sia legittimo e democratico far emergere il dissenso rispetto all'ingresso del Movimento 5 Stelle nella compagine governativa che si sta formando.  C'è chi ritiene che il Movimento non debba entrare nella squadra di Governo che si costituirà da qui a poco. È per questo che durante l'iniziativa si spiegheranno motivi e strade alternative che il Movimento 5 Stelle potrebbe percorrere.  Vorrei infine fare brevemente una mia considerazione personale (per quanto possa interessare). A mio parere non si può definire “politico” un Governo presieduto da un Presidente che non è espressione di nessun partito o Movimento. E non può definirsi "politico" un Governo che si basa su una maggioranza formata da partiti con differenze così profonde. A dopo!".

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Così il governo Draghi spacca il Movimento 5 stelle

Il tempo stringe e il nuovo governo è sulla rampa di lancio, ma in casa M5s deciderà la base. Contro l'ipotesi di un governo Draghi si è già schierato Alessandro Di Battista. A favore di un governo guidato dall'ex presidente della Bce ci sono invece Luigi Di Maio e tutta l'ala più moderata e governista dei 5 stelle, compreso Beppe Grillo. Il ministro degli Esteri in questi giorni ha fatto più volte appelli alla "maturità" e "responsabilità istituzionale", ma la linea pro-Draghi ha trovato un'opposizione piuttosto agguerrita tra i parlamentari pentastellati, tanto che alla fine si è optato per dare la parola ai militanti con un voto sulla piattaforma Rousseau. I dubbi restano e sui social la base grillina ribolle. "I nostri attivisti sono inferociti - spiega un parlamentare all'Adnkronos - come si fa a convincerli a votare sì?". A chiedere a gran voce la consultazione online sarebbe stato, non a caso, il dominus della piattaforma Rousseau, Davide Casaleggio, alcuni giorni fa. Seguito dai parlamentari (senatori in primis) che osteggiano il progetto Draghi: da Elio Lannutti a Barbara Lezzi - che ha parlato di "suicidio politico" - a Mattia Crucioli, che in assemblea ha letto una lista di motivi per cui il Movimento 5 stelle dovrebbe negare il suo appoggio a "SuperMario". Sulle barricate anche deputati come Francesco Forciniti, Pino Cabras, Davide Zanichelli, Rosa Alba Testamento.

Se la fronda M5s anti-Draghi lancia il suo "V-Day" per ribadire le ragioni del "no" a un governo presieduto dall'ex numero uno della Bce, l'ala pentastellata governista è pronta a rispondere con una controffensiva mediatica (che in ambienti grillini è stata già battezzata "D-Day", prendendo in prestito l'iniziale del cognome del presidente del Consiglio incaricato) per convincere la base a votare "sì" sulla piattaforma Rousseau, dando così il via libera al nuovo esecutivo. In queste ore si assiste a una batteria di dichiarazioni e post sui social che mira a scardinare la "propaganda" dei ribelli. "È il momento della scelta", dice conversando con l'Adnkronos il presidente della Commissione politiche Ue Sergio Battelli, tra i primi a schierarsi a favore del sì: "Dobbiamo decidere se giocare la partita in mezzo al campo, con una squadra forte, e segnare tanti gol per il Paese, o se stare seduti sugli spalti al quinto anello, urlando senza essere ascoltati".

Sulla stessa lunghezza d'onda il collega deputato Gianluca Vacca: "Se l'indirizzo politico del presidente Draghi che sta emergendo in queste ore dovesse essere confermato, il M5s deve assolutamente appoggiare il suo governo, per le ragioni già espresse da Conte, Grillo, Di Maio. Siamo in una situazione di totale emergenza. E questo sarebbe un governo di unità nazionale, non un normale esecutivo politico. L'Italia è sull'orlo del precipizio. Se salta l'Italia, salta l'Europa. Il M5s non può non appoggiare un eventuale governo Draghi".

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